RoFF18 Il ragazzo e l’airone, la vita tra realtà e sogno, il testamento di Hayao Miyazaki

RoFF18 Il ragazzo e l’airone, la vita tra realtà e sogno, il testamento di Hayao Miyazaki

In uscita nelle sale il 1° gennaio il nuovo lungometraggio del maestro dell’animazione, la cui lavorazione è durata ben 7 anni

Il ragazzo e l’airone, l’attesissimo film del famoso regista presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, è ispirato al romanzo di Genzaburo Yoshino Kimitachi wa Do Ikiruka (letteralmente: Voi come vivrete? Che poi è il titolo originale del film in giapponese), regalato a Miyazaki dalla madre quando era ancora un adolescente.

Il ragazzo e l'airone

Nella pellicola irrompe subito la Seconda Guerra Mondiale, un periodo ancora vivo nella memoria del regista. Un ragazzo di undici anni di nome Mahito cerca di salvare la madre (infermiera in un ospedale in fiamme) ma senza successo. L’anno dopo si trasferisce in campagna con il padre Shoichi per vivere con la zia Natsuko, che diventa la sua matrigna, in una villa monumentale, la Gray Heron Mansion. In quel luogo si mescolano vegetazione e costruzioni moderne in una fusion tra architettura orientale ed occidentale.

Il ragazzo e l'airone

Mahito non si trova a suo agio in questa nuova situazione, dove lo sorvegliano delle vecchie domestiche. Diventa triste ed introverso continuando a pensare alla madre morta. Negli immensi spazi verdi però si celano anche vecchie torri e passaggi angusti, dove gli farà da guida un airone cenerino, che alla fine si rivelerà essere la versione volatile di un “uomo uccello” muta-forme che promette di fargli incontrare di nuovo la madre.

Il ragazzo e l'airone

Il protagonista verrà condotto dall’insolito pennuto in un mondo onirico pieno di colori ed animali fantastici, in cui vita e morte coesistono. Faremo la conoscenza di vari personaggi dalla pescatrice Kiriko, che proverà a spiegargli i segreti di questa dimensione, alle simpatiche anime Warawara, al gruppo di parrocchetti giganti comandati da un re (velata critica alla nostra società di massa), alla magica Himi che ha il potere di generare fiamme, fino alla figura del Prozio di Mahito che, quasi come una divinità, tiene in equilibro i vari mondi.

L'airone

Forse ci sono troppi elementi che rendono la trama un po’ complessa. A uno spettatore poco attento può sfuggire il susseguire degli eventi.
Per la prima volta quest’opera cinematografica contiene elementi autobiografici di Miyazaki. Lo stesso regista racconta: “Non c’è niente di più patetico che annunciare al mondo il proprio ritiro a causa dell’età, e poi fare marcia indietro. Ci si può rendere conto di quanto sia patetico ma ciononostante farlo lo stesso?
Una persona anziana non illude forse sé stessa credendo di essere ancora capace, malgrado la smemoratezza tipica dell’età, di poter dare il massimo? Puoi scommetterci che si illude! […]

L'airone

Per completare un lungometraggio ci vogliono almeno tre anni. Quando ero un quarantenne
potevo riuscire a farne uno in un anno, ma adesso che ne ho 75 sarebbe già molto riuscirci in tre
anni e ho la tentazione di dire: ‘Fatemi lavorare fino a quando arrivo agli 80’. Beh, Paku- san (il
collega regista Isao Takahata) ci è già passato, per cui presumendo che chiunque produca il film sia
determinato a portarlo a termine, il vero dilemma è: come sarà il mondo tra tre anni?

warawara

In che stato saranno il mondo e le menti degli spettatori quando uscirà il nostro film? L’epoca in cui viviamo, confusamente alla deriva, indefinibile e incomprensibile, sta forse volgendo al termine? Il mondo nel suo complesso non è forse in uno stato di mutamento continuo? Potremmo andare incontro ad un’epoca di guerra o ad un disastro, o perfino ad entrambe le cose.

Mahito

In tempi come questi che forma dovrebbe avere un film che richiede tre anni di lavorazione…?
Innanzi tutto dovrebbe avere un tono chiaramente pacifista, come “Totoro”. Forse un “Totoro II”?
Potremmo farlo. Ho la sensazione che ne potrebbe venir fuori qualcosa per cui varrebbe la pena
lavorarci. È solo una sensazione ma, se dovesse scoppiare una guerra, sarebbe ancora più importante.

Mahito

In secondo luogo un film ambientato in tempo di guerra. Un film in anticipo sui tempi, realizzato
con la consapevolezza che quell’ipotesi potrebbe avverarsi prima di riuscire a finirlo. Il film non dovrebbe essere indulgente sulla sua epoca.”

Il ragazzo

Visto l’enorme successo in Giappone, dove l’animazione non è considerata un genere minore, possiamo ritenere un bene che ci abbia ripensato… Il ragazzo e l’airone sembra essere una sorta di testamento del premio Oscar 82enne. Basterebbe questa motivazione, almeno a parere di chi scrive, per consigliare la visione di questo fantasy semi-autobiografico, prodotto dal famoso Studio Ghibli, sulla vita, sulla morte, sulla creazione del grande maestro Hayao Miyazaki.

Il ragazzo e l’airone – Voto 8,5 (max 10)

Informazioni

Festa del Cinema di Roma

Lucky Red

Studio Ghibli

Gianluca Furbetta

Freelance. Appassionato di cinema, enogastronomia e comunicazione. Dai gusti semplici, si accontenta del meglio. Laureato in Scienze delle comunicazioni (La Sapienza) e Master in comunicazione enogastronomica (Gambero Rosso). Email: gianluca.furbetta@gmail.com

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