Oppenheimer, l’atteso film sul padre dell’atomica scritto e diretto da Christopher Nolan
In sala da domani 23 agosto il nuovo lungometraggio del regista candidato Premio Oscar®
Oppenheimer, di Christopher Nolan, narra, come dichiara il titolo, la storia dello scienziato “padre dell’atomica”: Julius Robert Oppenheimer. Ma, come i fan del regista già immaginano, non è il classico biopic del protagonista, o una ricostruzione della contraddittoria invenzione della bomba atomica, ma una scatola cinese di generi.
Il film oscilla tra biopic, sci-fi e momenti thriller adrenalinici fino a sconfinare nella tragedia abbattendo qualsiasi classificazione. Un epic thriller, girato in una combinazione di IMAX® 65mm e un grande formato 65mm di pellicola e include, per la prima volta, sezioni in fotografia analogica IMAX® in bianco e nero. Il film è giocato sull’ambiguità morale di un uomo che per salvare il mondo è costretto a metterlo a rischio.
Ambientato negli anni Quaranta il racconto segue la creazione dell’ordigno sterminatore durante gli anni della Seconda guerra mondiale, quando gli Stati Uniti e il team di scienziati avviarono il Progetto Manhattan, di cui Oppenheimer era il direttore scientifico. Questo è stato il progetto che ha determinato la costruzione delle micidiali bombe, scagliate in seguito su Hiroshima e Nagasaki.
La narrazione spazia, come spesso ci hanno insegnato i lungometraggi di Nolan, da un piano temporale all’altro per comporre, come in un puzzle, i tasselli di un mosaico che ci mostra tutte le sfaccettature del protagonista e del suo team del progetto Manhattan.
Il film inizia dai primi contatti del governo, dall’illusione che si potesse fermare la guerra con una super bomba, alla realizzazione del progetto Manhattan fino al processo che lo scienziato ha dovuto subire per la sua prossimità al partito comunista.
Julius è un genio della fisica ma anche un uomo travagliato, pieno di insicurezze e difetti, colmo di dubbi e conflitti etici e morali sulla sua “invenzione” che ha inflitto dolore e morte agli abitanti di Hiroshima e Nagasaki.
Come Prometeo, lo scienziato – interpretato da un magistrale Cillian Murphy abilissimo a fare trapelare ogni emozione, con pause fatte di silenzi e incomunicabilità – sa che sta per scoprire un potere nuovo e ne intuisce i potenziali risvolti tragici ma è incapace di fermarsi ed è deciso ad andare fino in fondo.
In proposito Nolan spiega: “Nella preparazione al Test Trinity, Oppenheimer e la sua squadra hanno dovuto accettare che ci fosse una minima possibilità che alla pressione sul bottone per attivare la prima bomba, si sarebbe potuto dare fuoco all’atmosfera terrestre e distruggere l’intero pianeta. Non c’era alcuna certezza matematica o teorica che potesse annullare completamente quella possibilità, per quanto minima. E nonostante questo elemento, hanno comunque deciso di premere quel tasto”.
Il regista ci conduce in un viaggio interiore nella mente del protagonista con immagini quasi mistiche, anche grazie all’ottima fotografia di Hoyte van Hoytema e all’impianto sonoro del compositore vincitore del Premio Oscar® Ludwig Göransson, che servono a sottolineare la natura ambigua della scienza stessa, non solo quella dell’atomo.
A proposito dello scienziato Christopher Nolan ha dichiarato: “Il mio obiettivo è stato di condurre il pubblico nella mente e nelle vicende della persona che ha assistito con i propri occhi a uno dei più grandi stravolgimenti della storia. Che vi piaccia o meno, J. Robert Oppenheimer è la persona più importante che sia mai vissuta. Ha modellato il mondo in cui viviamo, nel bene o nel male. E la sua storia deve essere vista per essere compresa.”
Il cast stellare vede tra i suoi interpreti, oltre a un Cillian Murphy da Oscar, Emily Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio Oscar® Matt Damon nei panni del generale Leslie Groves Jr., direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica. Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock mentre Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward Teller e Michael Angarano interpreta Robert Serber. Josh Hartnett è il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest Lawrence. Il film vede inoltre la partecipazione del Premio Oscar® Rami Malek e dello sceneggiatore e cineasta Kenneth Branagh, otto volte candidato agli Oscar®.
Esiste una distinzione netta tra bene e male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? L’uomo si può trasformare in Dio e gestire questo potere? Questi sembrano essere i quesiti principali che pone questo film.
Se nei primi due terzi della pellicola la storia e il ritmo sono avvincenti, e inchiodano alla poltrona, nell’ultima parte il regista si sofferma lungamente sulla vicenda processuale. Questa è centrata su Lewis Strauss, un altro dei protagonisti della politica nucleare degli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questo “terzo tempo” del film ha uno svolgimento documentaristico, in pieno maccartismo, ed è girato in bianco e nero.
Oppenheimer sembra infine indicarci che a Los Alamos non nasce solo la bomba atomica ma anche un nuovo modo di concepire la vita. Ma nel film nulla è detto – oltre il punto di vista di Oppenheimer e dell’importanza di raggiungere il risultato – sulle terribili conseguenze dell’esperimento e della devastazione dell’atomica. Nei dintorni di Los Alamos vivevano migliaia di persone che non furono avvertite, tra cui appartenenti alle comunità Apache, Navajo e Pueblo. Non furono salvaguardate e ciò comportò terribili conseguenze. In quei territori l’incidenza di tumori crebbe in breve tempo. Questa forma di “colonialismo nucleare” perdurò con altri esperimenti, con conseguenze negative per l’ambiente e i suoi abitanti.
Il film è tratto dal libro vincitore del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin.
I film di Nolan, tra cui Tenet, Dunkirk, Interstellar, Inception e la trilogia del Cavaliere Oscuro sono stati premiati con 11 Oscar e 36 nomination.