Venezia 79. La verità secondo Maureen K. (La Syndacaliste), tratto da una storia vera
In un mondo dominato dagli uomini una donna diventa, da vittima, imputata. Al cinema dal 21 settembre
Presentato alla 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dello scorso anno esce in sala il 21 settembre il film di Jean-Paul Salomé, ispirato alla storia vera del ibro-inchiesta di Caroline Michel-Aguirre, La Syndicaliste. Risulta poco comprensibile la scelta di tradurre il titolo originale del film, chiaro e significativo, con riferimento al nome dell’inquietante fatto di cronaca che pochi in Italia conoscono.
Il film ripercorre un’indagine ambientata nel mondo del nucleare e della politica che vede protagonista una esponente sindacale di una multinazionale. Ma quando ti scontri con i poteri forti e sei una donna, per giunta sindacalista, il rischio di essere vittima di violenza fisica e psicologica diventa una certezza in un mondo dominato dagli uomini.
Maureen Kearney, la sindacalista nella realtà, è intepretata da una straordinaria Isabelle Huppert, impeccabile nella recitazione. Lei è di estrazione operaia e ha fatto carriera grazie alla sua intelligenza, al duro lavoro e al suo impegno nel voler ricoprire il ruolo di sindacalista dell’Areva. Maureen viene più volte aggredita e umiliata persino in casa sua. Legata a una sedia, aggredita e ferita non si arrende e denuncia la violenza che inizialmente induce le istituzioni a proteggerla.
Ma gli inquirenti svolgono le loro indagini sotto pressione arrivando a mettere in dubbio le dichiarazioni della vittima. Parte la macchina del fango e Maureen diventa, da vittima, la prima sospettata per falso. Dal mettere in dubbio le sue dichiarazioni, al non essere creduta, umiliata e trattata da visionaria il passo è breve.
Maureen dovrà fare appello a tutta la sua forza per dimostrare la sua verità. Il regista ci conduce per mano in un thriller paranoico che toglie il respiro. Maureen Kearney è una madre, una moglie come tante. Ma la sua ricerca della verità e la sua combattività la porteranno a diventare scomoda, un obiettivo da togliere di mezzo.
Viene messa in dubbio la sua integrità fino a essere screditata agli occhi dei suoi cari e della legge. Per la maggior parte il film è fedele a quanto accaduto: alcuni dialoghi sono riportati parola per parola, in particolare in occasione dei due processi.
La Huppert, restituisce nel film, tutta l’ambiguità del personaggio. Il regista ha precisato: “Molte delle persone coinvolte allora nei fatti che raccontiamo non saranno contente di vedere La verità secondo Maureen K. e lo scandalo che denunciamo non è noto all’opinione pubblica perchè nè la destra nè la sinistra erano interessati a farla conoscere. Tutti hanno contribuito all’insabbiamento dell’inchiesta”.