Asteroid City di Wes Anderson, déco e citazionista

Asteroid City di Wes Anderson, déco e citazionista

Presentato in concorso a Cannes, dal 14 settembre solo al cinema

Grande attesa per questo film esteticamente impeccabile, con molti spunti interessanti, ma che non cattura ed emoziona. Nonostante il cast all stars (Tom Hanks, Scarlett Johansson, Adrien Brody, Edward Norton, Matt Dillon, Tilda Swinton, Willem Defoe etc.), i riferimenti politici e ai maestri del cinema, il film sembra un esercizio di stile, lontano dalla vivacità e dal ritmo di Grand Budapest Hotel.

Asteroid City

Il film è ambientato negli anni Cinquanta. Inizia in bianco e nero con un narratore (Bryan Cranston) che racconta di un drammaturgo (Edward Norton) che sta ricreando su un palcoscenico teatrale una cittadina nel deserto americano: Asteroid City. Il narratore spiega la struttura del dramma. Un prologo in tre atti che si svolge in un giorno del 1955, poi nel giorno successivo e infine in un giorno della settimana successiva.
In un incastro di scatole cinesi, il cinema diventa teatro e il teatro cinema.

Asteroid City
Bryan Cranston stars as “Host” in writer/director Wes Anderson’s ASTEROID CITY, a Focus Features release. Credit: Courtesy of Pop. 87 Productions/Focus Features

La fantomatica cittadina, Asteroid City, spersa nel deserto (presumibilmente del Nevada), è però famosa per i resti e il cratere di un asteroide che, millenni prima, è caduto dallo spazio. Si entra nel coloratissimo set del film, una palette di tinte pastello che ne sottolinea la finzione. Qui troviamo una famiglia reduce da un lutto, un vedovo triste (Jason Schwartzman) reporter di guerra, con quattro figli e una diva del cinema, intenta a provare le sue scene, anche lei triste (Scarlett Johansson). I due sono genitori di ragazzi superdotati. Parlano tra loro da una finestra all’altra di due bungalow, condividendo la sofferenza.

Asteroid City
(L to R) Jake Ryan, Jason Schwartzman and Tom Hanks in director Wes Anderson’s ASTEROID CITY, a Focus Features release. Credit: Courtesy of Pop. 87 Productions/Focus Features

Il vedovo si adopera per convincere il suocero (Tom Hanks), mal disposto nei suoi confronti, a venire a prendere le bambine per averne cura. Nessun carattere dei personaggi è approfondito psicologicamente nonostante la bravura indiscutibile degli attori che li interpretano ma non hanno sufficiente modo e spazio per esprimersi.
I personaggi saranno sottoposti a una serie di “prove” e vivranno diverse avventure, persino l’arrivo di un’astronave aliena. Ecco che in questo frangente Asteroid City diventa il palcoscenico per il governo degli Stati Uniti.

Asteroid City
(L to R) Grace Edwards as “Dinah”, Scarlett Johansson as “Midge Campbell” and Damien Bonnaro as “Bodyguard/Driver” in writer/director Wes Anderson’s ASTEROID CITY, a Focus Features release. Credit: Courtesy of Pop. 87 Productions/Focus Features

Entra in scena l’autorappresentazione di un Paese che si sente invincibile (reduce dalla vittoria della Seconda Guerra Mondiale), simbolo di un benessere dietro il quale si celano i continui esperimenti atomici a poca distanza da Asteroid City. Non a caso Anderson sceglie di allestire l’immaginaria città nel deserto del Nevada dove realmente venivano effettuati i test nucleari.

(L to R) Hong Chau stars as “Polly” and Adrien Brody stars as “Schubert Green” in writer/director Wes Anderson’s ASTEROID CITY, a Focus Features release. Credit: Courtesy of Pop. 87 Productions/Focus Features

Il governo lancia l’allarme per la presenza aliena, ogni diverso è un potenziale nemico. Quindi tutti i cittadini vengono messi in quarantena. Il regista, facendo riferimento al timore per il nucleare ci riporta, all’improvviso, al presente all’angoscia sotterranea che l’attuale crisi nell’Europa dell’est possa sfociare nel terzo conflitto mondiale o nucleare. Ma il riferimento è anche all’angoscioso passato recente quando la popolazione mondiale, come in Asteroid City, è stata, a causa della pandemia, messa in quarantena.

Asteroid City
Scarlett Johansson in writer/director Wes Anderson’s ASTEROID CITY, a Focus Features release. Credit: Courtesy of Pop. 87 Productions/Focus Features

In cattività famiglie e inquilini sono stati costretti a coabitare pazientemente. In realtà l’alieno, il diverso più che un pericolo si rivelerà il personaggio più simpatico. Che l’alieno non sia un’autorappresentazione dello stesso regista, che entra in scena per poi ritirarsi, orgoglioso della sua diversità? Questo lungometraggio sembra il più “alieno” di Anderson.
Se negli adulti è difficile riporre speranze queste sono tutte delegate al gruppo dei figli adolescenti, dotati di intelligenza superiore, sono nella città immaginaria per essere insigniti di un premio per le loro invenzioni scientifiche. Questi ragazzini prodigio sono forse la salvezza del pianeta. Anche in questo ritroviamo il modello americano di uno stato all’avanguardia proteso alla conquista dello spazio.

(L to R) Jason Schwartzman stars as “Augie Steenbeck” and Scarlett Johansson stars as “Midge Campbell” in Wes Anderson’s ASTEROID CITY, a Focus Features release. Credit: Courtesy of Pop. 87 Productions/Focus Features

Con uno sguardo da illustratore, appassionato di graphic novel, costruisce come un modellino la scenografia. Colori pastello, stanze dall’arredamento raffinato e un deserto disegnato il cui riferimento è ai cartoni animati della Looney Tunes.
Esteticamente accurato, distaccato, attento alla forma, il personaggio più autentico è l’extraterrestre.

Asteroid City

Non mancano gli omaggi al cinema, come ai B-movies sulla paura atomica. Il richiamo ad Alfred Hitchcock non è soltanto nella somiglianza di Scarlett Johannson a Kim Novak ma anche nelle scene in cui quest’ultima alla finestra dialoga con Jason Schwartzman che sta alla finestra di fronte.

“Non ci si può svegliare, se non ci si è addormentati!” ripetono tutti e forse è questo il monito all’umanità del regista.

Asteroid City – Voto 7,5 (max 10)

Informazioni

Universal Pictures

Antonella Cecconi

Viaggi-cultura dipendente. Amo raccontare luoghi, persone, arte e culture. Innamorata dell'orizzonte non potrei vivere senza nuove destinazioni, arte, mare e la mia porta per l'altrove: i libri. I regali più graditi: un biglietto per un viaggio o un libro. Segni distintivi: una prenotazione in tasca, un libro nell'altra e un trolley accanto al letto. antonella@nomadeculturale.it

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