Esposizione degli arazzi "Atti degli Apostoli" in Cappella Sistina
Dal 17 al 23 febbraio i Musei Vaticani offrono l’eccezionale opportunità di ammirare nella Cappella Sistina tutti gli arazzi, su cartoni di Raffaello, conservati nelle Collezioni Vaticane
17 febbraio ore 7, in piazza San Pietro la nebbia delle prime ore del mattino cela completamente la vista la cupola di San Pietro, ma la mia destinazione è diversa e ricca di aspettative. In fondo ad una elegante scalinata sta per aprirsi, ai miei occhi, una Cappella Sistina sorprendente. In occasione delle celebrazioni per il V centenario della morte di Raffaello Sanzio (Urbino 1483-Roma 1520) i Musei Vaticani presentano, dal 17 al 23 febbraio 2020, la Cappella Sistina magnificamente adornata, e completata, con i preziosi arazzi della serie Atti degli Apostoli, commissionati da papa Leone X e realizzati dalla manifattura di Pieter van Aelst su cartoni di Raffaello.
Entrare nella Cappella più sacra, e forse più bella, della cristianità, allestita con gli arazzi, è stata un’emozione fortissima. Una meraviglia indescrivibile vedere l’esplosione dei colori delle opere dei divini artisti del tempo. Storie sacre e raffigurazioni che la rivestono dalla volta alle pareti, fino al pavimento. Così tanta bellezza e cultura tocca l’anima, commuove ed innalza lo spirito. E se l’anima, assetata del divino, lievita il messaggio evangelico arriva dritto al cuore e alla mente. Gli arazzi completano la catechesi visiva della Cappella: la Genesi, le storie di Gesù e Mosè e sotto il messaggio alle genti con le storie di San Pietro e San Paolo che diffondono il Verbo.
Così Giorgio Vasari descrive i meravigliosi e preziosi arazzi : “Venne volontà al Papa di far panni d’arazzi ricchissimi d’oro e di seta in filaticci… La quale opera fu tanto miracolosamente condotta che reca maraviglia il vederla… opera certo più tosto di miracolo che d’artificio umano” (Le Vite, 1568).
La rievocazione storica offre, per una sola settimana, l’eccezionale opportunità di contemplare, nella sede per cui furono pensati e voluti da Papa Leone X Medici, tutti gli arazzi ideati da Raffaello e che l’artista non poté mai ammirare al completo a causa della sua prematura scomparsa. I preziosi e delicati arazzi sono conservati nelle Collezioni Vaticane ed esposti a turno nel Salone di Raffaello della Pinacoteca Vaticana. Da tempo sono sottoposti a monitoraggio e sono stati restaurati negli ultimi dieci anni a cura del Laboratorio di Restauro Arazzi e Tessuti dei Musei Vaticani.
Questo evento, oltre a celebrare il ‘divino’ pittore’, ricorda anche l’antica consuetudine di adornare la maggiore Cappella papale durante le solenni cerimonie liturgiche in passato (al riguardo le notizie storiche sono piuttosto scarne).
Papa Sisto IV (1471-1484) e Papa Giulio II (1503-1513) commissionarono per la Cappella Magna di Palazzo, rispettivamente, il ciclo pittorico delle pareti e la volta michelangiolesca.
Nel 1515 Papa Leone X (1513-1521), pontefice di raffinata cultura e amante delle arti, incaricò Raffaello di realizzare i cartoni preparatori per una serie di arazzi destinati a rivestire la zona inferiore delle pareti con affreschi di finti tendaggi e stemmi della Rovere .
Tra il 1515 e il 1516 Raffaello concepì un grande ciclo monumentale con le storie delle vite di San Pietro e San Paolo, i cui cartoni preparatori vennero mandati a Bruxelles presso la nota bottega dell’arazziere Pieter van Aelst. Sono stati eseguiti con fili di lana, seta oppure sempre seta attorno a cui veniva arrotolata una lamina battuta d’argento o d’oro.
Collaborarono con Raffaello gli artisti della sua bottega, tra cui Giulio Romano, Giovan Francesco Penni e Giovanni da Udine. I primi sette arazzi giunsero in Vaticano entro il 1519.
Pochi mesi prima dell’improvvisa scomparsa di Raffaello il 26 dicembre 1519 (giorno di Santo Stefano), in occasione della Santa Messa nella Cappella Sistina, i sette arazzi vennero esposti alla presenza del pontefice committente.
Il cerimoniere della Cappella Papale, Paride de Grassis, annotava nel suo Diario che, a universale giudizio, non si era mai visto niente di più bello al mondo: ut fuit universale juditium, sunt res qua non est aliquid in orbe nunc pulchrius.”
Gli altri tre arazzi (San Paolo in carcere, Morte di Anania e San Paolo ad Atene) insieme ai due fregi delle Ore e delle Stagioni giunsero in Vaticano entro il 1521.
Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, ha dichiarato: ’L’intenzione dei Musei del Papa è quella di condividere – a cinquecento anni di distanza – la stessa bellezza in omaggio al divino Raffaello. Per comprendere pienamente Raffaello bisogna venire in Vaticano.” In omaggio all’artista, nel V centenario della sua morte, i Musei Vaticani propongono la serie completa di tutti gli arazzi nell’originale posizionamento, compatibilmente con le trasformazioni successive della Cappella, come la parete dell’altare sulla quale Michelangelo dipinse il Giudizio Universale.
In tempi recenti, e per poche ore, solo una parte degli arazzi è stata esposta nella Cappella Sistina: nel 1983 (V centenario della nascita di Raffaello) e nel 2010 (in occasione di una mostra sull’artista).
Alessandra Rodolfo, curatrice dell’esposizione arazzi di Raffaello, ha precisato che l’allestimento è durato circa 13 ore. Ogni arazzo pesa circa 50-60 kg e ha una superficie di 30 mq. Gli arazzi hanno subito diverse peripezie, furono razziati nel Sacco di Roma, poi presi dai francesi a fine Settecento e riacquistati all’inizio dell’Ottocento dal Cardinal Consalvi. In realtà gli arazzi forse erano 16, ognuno sotto un riquadro.
“I cartoni di Raffaello, oggi al Victoria and Albert Museum di Londra – precisa Alessandra Rodolfo – hanno misure che non coincidono con quelle degli arazzi, tanto che potrebbero essere dei modelli da cui trarre poi i cartoni”. Oggi testimoniano quanto “Raffaello sia debitore a Michelangelo”. Gli arazzi sono stati restaurati, messi in sicurezza, foderati e nella Sistina non sono sotto vetro.
Vale la pena ricordare che nei Musei Vaticani si trovano i più importanti cicli pittorici dell’urbinate: le Stanze di Papa Giulio II, le Logge e le sue celebri pale coma la Trasfigurazione.
Durante questa settimana tutti i visitatori dei Musei Vaticani avranno l’opportunità di ammirare l’eccezionale allestimento durante il consueto orario di apertura museale e secondo le consuete modalità di visita.
L’esposizione di tutti gli arazzi nella Cappella Sistina offre la possibiltà di vivere una esperienza estetica e spirituale unica, un’overdose di bellezza, un privilegio e una fortuna che nemmeno Raffaello ha avuto.
“Il Sacrificio di Listra – ha aggiunto in conferenza stampa Barbara Jatta – andrà alle Scuderie del Quirinale per la mostra su Raffaello. Mentre in autunno, dopo il loro restauro, i due Pietro e Paolo Patroni di Roma, conservati nell’Appartamento Pontificio, e quindi visibili solo al ristretto pubblico delle udienze private del Papa, andranno in Pinacoteca.
INFORMAZIONI
Orario di visita da lunedì 17 a sabato 23 febbraio 2020: ore 9,00-18,00 (ultimo accesso ore 16,00). Visita libera inclusa nel biglietto d’ingresso dei Musei Vaticani. Orario di visita domenica 23 febbraio 2020: ore 9,00-14,00 (ultimo accesso ore 12,30). Visita libera gratuita poiché ultima domenica del mese.