CALA LENTA tra profumi e sapori della Costa dei Trabocchi

La Costa dei Trabocchi (da Ortona a Vasto), patrimonio naturale e gastronomico dell’Abruzzo, ha mostrato la sua potenzialità culturale e i progetti di salvaguardia della costa nell’evento itinerante di tre giorni, da poco concluso: ‘Cala Lenta’ organizzato da Slow Food Lanciano.
Non si smette mai di scoprire lo straordinario territorio abruzzese e di provare meraviglia per la sua ricchezza culturale e le sua bellezze paesaggistiche che vanno, in pochi chilometri, dalle montagne, spesso innevate, al mare.

La Costa dei Trabocchi è la protagonista di Cala Lenta che deve il suo nome al caratteristico gesto del “traboccante” nell’antico rituale della cultura marinara abruzzese che, allentando le cime, cala lentamente le reti dei Trabocchi. Sono palafitte in legno, definite da Gabriele D’Annunzio nel suo Trionfo della morte: “la grande macchina pescatoria, simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano”. Costruiti sul mare per pescare, capaci di resistere alle correnti, sfruttano elementari tecniche di incastri e contrappesi.

Nei Trabocchi, sintesi di terra e mare incontro tra tradizione contadina e marinara, c’è la storia del prolungamento dei contadini abruzzesi sul mare che, temendolo, si assicuravano con queste reti una provvista di cibo e proteine. È la storia dei pescatori della costa teatina che non sapevano nuotare. In queste reti e su questi ‘ragni colossali’ (D’Annunzio) si rivive la storia, la cultura e la natura della costa. Oggi alcuni sono convertiti in ristoranti e, in occasione di Cala Lenta, abbiamo pranzato sul Trabocco Punta Punciosa (nuova gestione con Loris Di Tommaso e Monica Gnagnarella).

Il semplice andare su un Trabocco è una esperienza unica. Per raggiungerlo si percorre una passerella in legno sospesa sul mare, una sorta di piccolo ‘ponte tibetano’. Ma l’esperienza continua a tavola in un flusso continuo di emozioni. Pranzare in un ristorante in riva al mare ha sicuramente il suo fascino ma mangiare ‘sul mare’, con l’acqua sotto i piedi e avvolti dalla brezza marina è un’altra. Si avverte la corrente che fa leggermente vibrare la struttura in legno, sembra di essere su un antico veliero ancorato vicino la riva. Mentre le reti maestose, come veli da sposa, ondeggiano lievemente cercando l’unione con il dio Nettuno.

Il viaggio emozionale continua con i sapori dei prodotti ittici locali, felice esito della collaborazione tra i pescatori e gli operatori della ristorazione. Il pescato locale, soprattutto il pesce azzurro, è una materia prima prelibata, pregiata e con caratteristiche nutrizionali eccellenti. Nell’antipasto l’inebriante profumo di mare era arricchito dall’aroma degli agrumi presenti sulla costa. Come nelle seppie in emulsione di arancio, limone, olio e sale. La vellutata di finocchi con gamberi bianchi sgusciati era particolarmente delicata e avvolgente. Uno dei piatti più apprezzati è stata l’ombrina pescata con il ‘palangaro’ (attrezzo con più ami) sfilettata ai ferri con riduzione di arance rosse. Fresca, gustosa già al naso, appena aromatizzata dalla dolcezza delle arance.

A San Vito Chietino la sera (dalle 19 alle 24) si è registrata una grande affluenza di pubblico per il Mercato del Gusto. Qui molti artigiani hanno proposto in degustazione l’eccellenza agroalimentare della costa teatina fino allo street food made in Abruzzo. Tutti prodotti speciali, dai vini all’olio, ai formaggi della tradizione agropastorale, agli agrumi, dai salumi della Maiella alla tradizione pastaia di Fara San Martino, dagli ortaggi sott’olio agli oli agrumati della Frentania, fino ai dolci caratteristici come il ‘bocconotto’ frentano e i ‘celli’ pieni di San Vito. Non sono mancati anche sei corsi presso la scuola di cucina Red per riconoscere e preparare il pesce.

I Laboratori del Gusto, con Ermanno Di Paolo che ha guidato gli allievi dell’Istituto Alberghiero “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria, sono stati un’occasione per apprezzare le specie ittiche dell’Adriatico e imparare a cucinarle insieme ai prodotti dell’orto. Sotto gli occhi di un pubblico attento hanno eseguito “L’altra metà dell’arcobaleno”, ravioli con ripieno del pescato del giorno, il verde della salicornia (asparago di mare), il rosso del peperone di Altino e il giallo dello zafferano di Navelli. I ravioli sono stati serviti in brodo dashi (giapponese). I pesci utilizzati: triglie di fondale, seppie e potassolo.

Cala Lenta, alla sua nona edizione, non è stato solo un viaggio di tre giorni attraverso la cultura gastronomica abruzzese ma uno modo per ascoltare storie e far emergere i protagonisti di un territorio, l’Abruzzo, ancora tutto da scoprire. I Trabocchi, storica e letteraria macchina da pesca e fonte di sostentamento, fino agli anni Sessanta, per la micro economia di questa costa, possono essere un simbolo, un volano, un brand per promuovere lo sviluppo sostenibile della Regione Abruzzo, poco conosciuta e ferita.

Cala Lenta ha offerto per tre giorni la possibilità di gustare cibo ‘buono, pulito e giusto’, di sperimentare una vita dal ritmo slow, di vivere una gioiosa atmosfera di festa e di riscoprire il ‘social’ più autentico: lo stare insieme e la condivisione. Non ultimo ha indicato un percorso, l’unico possibile: quello della salvaguardia e protezione dell’ambiente e della sua biodiversità, perchè senza sostenibilità ambientale non può esserci quella economica.
L’evento Cala Lenta è stato organizzato da Slow Food Lanciano con la compartecipazione della Camera di Commercio di Chieti, il contributo della DMC Sangro Aventino, nell’ambito di Open Day Summer progetto della Regione Abruzzo e il sostegno in qualità di sponsor Pastificio Cocco e Banca Popolare dell’Emilia Romagna,
Foto di Marco De Felicis
Cala Lenta organizzazione:
Slow Food Lanciano – infoline 338.2680783
mail: info@calalenta.com
Infoweb www.calalenta.com
Trabocco Punta Punciosa
Località Cavalluccio – Rocca San Giovanni (CH)
tel. 320 2325052
Un posto sicuramente da visitare …. e si rischia di incontrare re Nettuno !
Beh, incontrare re Nettuno mi sembra difficile… Ma si può trovare un bel mare, pescato ottimo e ben preparato, ritmi slow, arte e bei panorami. Borghi di mare accoglienti e rilassanti. Sarà fantastico percorrere lungo la costa: la via Verde (prossima realizzazione) a piedi o in bicicletta. Buon soggiorno ;)