Se vai in India è bene sapere che gli “intoccabili” esistono
Le caste, abolite per legge, sono ancora mantenute in vita dalla religione. Chi sono gli ‘intoccabili’
L’India è “incredible” ed “esagerata”, non solo nei numeri ma in tutte le sue manifestazioni. Esageratamente bella, povera e ricca di diversità. Impossibile rimanerne indifferenti. In India solo gli “intoccabili” possono svolgere le mansioni di becchini, pulire latrine (soprattutto le donne) e toccare gli escrementi. Quelli dei bufali vengono riciclati, raccolti a mani nude e fatti essiccare al sole per ricavarne efficiente isolante e combustibile. Il sistema gerarchico ed ereditario delle caste, ufficialmente abolito nel 1950, ancora oggi influenza la vita della popolazione e la suddivisione dei lavori. Il termine “casta” deriva dal latino castus (puro). Per la proprietà purificatrice attribuitale all’acqua corrisponde la sacralizzazione dei fiumi e specchi d’acqua, spesso luoghi di pellegrinaggio.
Si ritiene che gli Arya, popolazioni di ceppo indoeuropeo di pelle chiara, siano arrivati dall’Asia centrale nei territori della Valle dell’Indo verso il 1500 a. C. e abbiano sottomesso le popolazioni dravidiche, di pelle scura.
Due concetti diversi regolano le suddivisioni in caste.: varna (che ha a che fare con il colore) e jāti (dal sanscrito Jāt, classificazione).
Nei testi sacri induisti si narra che Puruṣa (uomo cosmico, signore dell’essere) fu sacrificato e dal suo corpo nacquero le caste: “Quando smembrarono Puruṣa, in quante parti lo divisero? Che cosa divenne la sua bocca? Che cosa le sue braccia? Come sono chiamate ora le sue cosce? E i suoi piedi? La sua bocca diventò il brāhmaṇa, le sue braccia si trasformarono nello kṣatriya, le sue cosce nel vaiśya, dai piedi nacque il śūdra” (Ṛgveda, X,90-11,12).
Le persone, e i loro ruoli nella società, sono descritti e suddivisi gerarchicamente in quattro varna (categorie). Brahmani: sacerdoti e intellettuali che conoscono i testi sacri, possono compiere i riti (funzioni spirituali e sacrifici). Il loro colore è il bianco, collegato a luce e purezza. Kshatriya: guerrieri e nobili che governano e proteggono. Il loro colore è il rosso, connesso al sangue e al fuoco. Vaiśya: mercanti e artigiani, il cui lavoro è legato alla produzione, al commercio e all’industria. Colore identificativo il giallo-bronzo. Śūdra: servitori, il cui lavoro è basato sulla forza fisica e sono subordinati alle altre tre caste. Il colore a loro associato è il nero.
Il concetto di Jāti è riferito, oltre che alla nascita, anche al mestiere svolto. Vi è ad esempio la casta dei barbieri, la casta dei vasai etc. Esistono centinaia di sottocaste endogamiche e sono possibili matrimoni soltanto tra appartenenti allo stesso Jāti. Si tratta di un’organizzazione sociale dove ogni uomo occupa il suo posto all’interno della comunità con diritti e doveri.
Nel 1935 il Raj inglese, per motivi amministrativi, classificò tutte le caste e tribù indiane. Vennero così ufficializzati altri tre grandi gruppi nei quali alquanto arbitrariamente vennero suddivisi tutti i fuoricasta. Le Scheduled Castes (SCs), gli ultimi nella gerarchia sociale, gli Intoccabili, paria oggi comunemente chiamati Dalits, definite dagli inglesi “caste criminali e dedite all’illecito”.
Le Scheduled Tribes (STs), adivasi, gruppi tribali che vivono nella natura, isolati dalla vita moderna ma non significa che siano arretrati socialmente. Le Other Backward Classes (OBCs) gruppi piuttosto arretrati per quanto riguarda la scolarizzazione e il benessere economico.
Far pulire a mani nude le latrine altrui è una violazione dei diritti e della dignità umani ed è un reato in India, dal 1993, punibile con la multa e con la detenzione. La legge però, a volte, è disattesa. I Valmikis del Madhya Pradesh (fuoricasta, intoccabili) non hanno in realtà altre opzioni, potranno fare gli spazzini o pulire latrine per pochissime rupie.
La popolazione cristiana e musulmana di origine dalit, spesso più arretrata socioeconomicamente degli altri ex-intoccabili indiani, venne poi riconosciuta come appartenente al gruppo OBC, Other Backward Classes. Non essendo dunque riconosciuti come tali i Dalit di religione cristiana o musulmana non usufruiscono di quelle agevolazioni che per buona parte della popolazione indiana fungono da unico fattore di miglioramento (le quote riservate nel settore pubblico ed educativo da parte dello Stato centrale). Sono penalizzati a livello di rappresentanza politica, essendo previsti per le SC un certo numero di seggi riservati nel parlamento centrale.
Anche tra i Cristiani indiani si é mantenuto pressochè immutato il sistema castale induista preesistente. In Tamil Nadu, nonostante che i Dalit rappresentino più del 70 % della popolazione cristiana locale, solo circa il 5 % di questi appartiene al clero. Il movimento dalit (ovvero l’aspetto politico degli intoccabili), come atto di protesta, ha rigettato l’Induismo per il suo rigido sistema di classificazione e molti si sono convertiti al buddhismo o al Cristianesimo.
Nell’induismo l’anima, nel suo continuo reincarnarsi (saṃsāra) tende a diventare man mano più o meno pura in base alla virtù dimostrata in vita. Se un uomo nasce membro di una casta inferiore significa che nella la vita precedente è stato un peccatore. Se invece nasce nella casta dei brahmani, la più alta, vuol dire che la sua anima è pura e, se condurrà una vita virtuosa, potrà raggiungere il nirvana, interrompendo così il ciclo di morte e rinascita. Diversamente, se la sua condotta non sarà virtuosa, nella prossima vita sarà un membro appartenente ad una casta più bassa.
L’articolo 15 della Costituzione Indiana (entrata in vigore il 26 gennaio 1950) proibisce le discriminazioni di casta: “(1) Lo Stato non può discriminare nessun cittadino per motivi di religione, razza, casta, sesso, luogo di nascita.
(2) Nessun cittadino può per motivi di religione, razza, casta, sesso o luogo di nascita essere soggetto a forme di discriminazione, restrizione o condizione”. L’articolo 17 della Costituzione, invece, abolisce formalmente l’intoccabilità: “L’intoccabilità” è abolita e la sua pratica in ogni forma è proibita”.
Oggi nelle grandi città le divisioni in caste sembrerebbero superate, così come la rigida distinzione tra purità e impurità. Le antiche tradizioni, specialmente quelle legate al matrimonio di membri della stessa casta, continuano invece a esistere nelle campagne, nelle tribù e nei centri rurali.
Il sistema delle caste può apparire incomprensibile per gli occidentali ma basta far riferimento alle divisioni in classi sociali, un tempo piuttosto rigide, o a forme di nepotismo per cui il figlio dell’operaio difficilmente sarebbe diventato notaio…
Lettura consigliata. Un libro, di uno dei maggiori romanzieri indiani di lingua inglese, per vivere accanto a un “intoccabile”: le sue giornate, la sua umanità e le sue speranze nell’India degli anni Trenta: Mulk Raj Anand, Intoccabile, Guanda.