Venezia 80. La selezione ufficiale della Mostra del Cinema, al Lido dal 30 agosto al 9 settembre

Venezia 80. La selezione ufficiale della Mostra del Cinema, al Lido dal 30 agosto al 9 settembre

Il direttore Alberto Barbera e il presidente Roberto Cicutto hanno presentato l’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia,

Venezia 80

Venezia 80. Tra pochi giorni verrà steso il red carpet al Lido di Venezia. Quest’anno la Mostra del Cinema festeggia la sua 80esima edizione con una proiezione speciale: La parte del Leone: Una storia della Mostra di Baptiste Etchegaray e Giuseppe Bucchi. Un documentario che è una carrellata storica di materiali di repertorio e interviste con protagonisti di ieri e di oggi. Martedì si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della Mostra. Il filo conduttore di questa edizione è l’adolescenza e il disagio giovanile. Ma anche altri temi importanti sono presenti, come le frontiere, l’emigrazione clandestina e la fluidità sessuale.

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Conferenza stampa

Il presidente Roberto Cicutto ha sottolineato come, nonostante lo sciopero degli sceneggiatori e degli attori, il programma sarà rispettato. La Mostra del Cinema compie 80 anni e ha sempre saputo vivere nei problemi attuali, come quelli degli ultimi quattro anni, che hanno colpito soprattutto i più giovani. Viene mantenuto l’impegno sulla neutralità carbonica per tutte le manifestazioni. A sinistra del Casinò è stato realizzato un manufatto per garantire una maggiore sicurezza e la Sala Perla è completamente rinnovata.

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Il direttore Alberto Barbera ha affermato che: “Le conseguenze dello sciopero degli attori sulla Mostra sono state modeste. L’unica opera che abbiamo perso è il bellissimo film d’apertura di Guadagnino, la cui uscita è stata rimandata ad aprile 2024 e che è stato sostituito con il Comandante di Edoardo De Angelis”. Mancherà soltanto qualche star. I numeri di quest’anno: film ricevuti 4061, di cui 2100 lungometraggi, 1961 cortometraggi e i Paesi rappresentati sono 54.
Oltre le facili polemiche, privilegiando l’arte, sono stati invitati anche Luc Besson, Roman Polanski e Woody Allen.

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Dei 23 film FILM IN CONCORSO sei sono italiani e 15 sono film che partecipano per la prima volta alla competizione veneziana. Il comandante di Edoardo De Angelis (film d’apertura) con Pierfrancesco Favino. Enea di Pietro Castellitto (ha vinto con la sua opera prima la sezione Orizzonti di qualche anno fa) è un’incursione priva di regole, con famiglie problematiche e discotecari, in una Roma di grande bruttezza ammantata di cinismo e ipocrisia. Finalmente l’alba di Saverio Costanzo (una delle più importanti produzioni degli ultimi anni, girato a Cinecittà), è la perdita di innocenza di una giovane popolana catapultata in un giorno e una notte nel mondo di Cinecittà.

Lubo di Giorgio Diritti, la storia di un nomade, un artista di strada, che subisce una grande ingiustizia. Lui appartiene all’etnia Jenisch, gitani di origine tedesca perseguitati prima dai nazisti e e poi dagli svizzeri. Lo stesso stato svizzero ha poi riconosciuto la propria responsabilità, risarcendoli. Per debellare il nomadismo ha rapito i bambini rom per mandarli in istituti religiosi allo scopo di affidarli a famiglie svizzere che spesso li trattavano come schiavi. Io capitano di Matteo Garrone (film lontano dagli ultimi racconti visivi del regista e attesissimo) odissea di emigranti che fuggono dall’Africa per raggiungere l’Europa e scoprono i pericoli del deserto, dei centri di detenzione e del viaggio su una carretta del mare. Adagio di Stefano Sollima (che potrebbe essere per tutti una vera sorpresa). Un film su una Roma distopica, circondata da incendi.

Bastarden di Nikolaj Arcel (Orso d’Oro a Berlino qualche anno fa e candidato all’Oscar nel 2013) arriva dalla Danimarca. È la storia di un ex ufficiale dell’esercito danese che, a metà del Settecento, si mette in testa di colonizzare lo Jutland , popolato da rom e banditi.
Dogman di Luc Besson è sorprendente.
La Bête di Bertrand Bonello liberamente ispirato a un racconto di Henri James. Ambientato in un futuro prossimo, nel quale le emozioni sono ormai una minaccia. Racconta la storia di Gabrielle (Léa Seydoux), che sceglie di purificare il suo DNA tramite una macchina che la immerge nelle sue vite precedenti. Questo meccanismo la libera così da ogni sentimento dirompente. La storia si delinea su tre periodi distinti e distanti tra loro: il 1910, il 2014 e il 2044.

Hors-Saison di Stéphane Brizé in cui una coppia si ritrova per caso dopo 15 anni di separazione, lei è una insegnante di pianoforte (Alba Rohrwacher) e lui un attore. Dal momento del loro distacco le ferite di quella rottura si sono rimarginate lentamente. Quando Mathieu si reca in un thalasso per fare degli idromassaggi, si imbatte inaspettatamente in Alice.
Maestro di Bradley Cooper, alla sua seconda regia, è la biografia di Leonard Bernstein incentrata sul rapporto tormentato con la moglie amatissima. Sofia Coppola torna con Priscilla, la tormentata storia d’amore della moglie di Elvis Presley con il famoso cantante.
Origin di Ava DuVernay, regista di colore americana, sul razzismo che ha le sue origini nel sistema delle caste, cause delle ingiustizie sociali, che impediscono il passaggio dal basso verso l’alto.

The Killer di David Fincher, prodotto da Netflix, è un thriller tratto da una graphic novel francese.
Memory di Michel Franco, ambientato a New York. Evil does not exist di Ryusuke Hamaguchi che dopo aver vinto l’Oscar due anni fa, ha lavorato a questo progetto. Una società di Tokyo che vorrebbe costruire un camping di lusso mettendo a repentaglio il delicato equilibrio ambientale e si scontra con la popolazione locale.
The Green Border di Agnieszka Holland, girato quasi in clandestinità perchè inviso al governo polacco. Narra la vicenda degli immigrati che vengono illusi di poter entrare dalla Bielorussia in Polonia mentre vengono respinti e i bielorussi li ributtano in Polonia.

Die Theorie von Allem di Timm Kröger che crea un’immaginario cinematografico con innumerevoli citazioni, una sorta di incubo gotico, o melodramma metafisico intriso di fantascienza che scava nel cinema tedesco.
Poor Things di Yorgos Lanthimos rielabora temi tipici del cinema gotico con una Emma Stone, mai così scatenata, una sorta di Frankstein al femminile. Una donna che viene riportata in vita da uno scienziato pazzo (Willem Dafoe). Un viaggio attraverso varie capitali spinta da una insaziabile voracità sessuale. L’attrice non potrà essere presente a Venezia a causa dello sciopero.
El Conde di Pablo Larraín è una barocca rivisitazione del genere vampiresco. Pinochet si risveglia dopo i funerali per continuare a succhiare il sangue ai suoi cittadini. Una critica al Paese che non aveva mandato a giudizio il dittatore e i carnefici.

Ferrari di Michael Mann negli anni della crisi della scuderie, dell’incidente delle Mille Miglia e sul conflitto coniugale tra Ferrari e la moglie che avrà risvolti sull’azienda.
Un altro film polacco coraggioso Woman of di Małgorzata Szumowska e Michał Englert, sgradito al loro paese. Storia autentica di un transessuale che si sposa ma poi decide di seguire la sua vera natura. Dopo aver combattuto contro le ottusità e i pregiudizi del Paese, definito tra i più transfobici dell’Europa. Un melodramma che privilegia i sentimenti. La protagonista è una vera transessuale. Holly di Fien Troch è sul disagio adolescenziale. Una ragazzina dotata di uno strano potere speciale.

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Tra i più attesi dei FILM FUORI CONCORSO Coupe de Chance il nuovo film di Woody Allen, girato tutto in Francia con un cast francese, sull’importanza del caso nella vita degli individui.
The Palace di Roman Polanski che ha avuto una gestazione di due anni. La storia verte sulla preparazione del veglione dell’ultimo giorno del 1999 in un hotel di lusso in Svizzera, con personaggi grotteschi e surreali.

The Wonderful Story of Henri Sugar di Wes Anderson è il più lungo dei racconti di Roald Dahl, che il regista ha messo in scena, dura 40 minuti.

L’ultimo film di Liliana Cavani (novantenne a cui verrà consegnato il Leone d’Oro alla Carriera) è L’ordine del tempo. Ispirato all’omonimo saggio di Carlo Rovelli. Una giornata in cui degli amici si sono ritrovati in una villa sul mare mentre incombe la minaccia della fine catastrofica del pianeta.

DAAAAAALI! di Quentin Dupieux è un film divertentissimo sul narcisismo degli artisti. Dalì è interpretato da quattro attori diversi (dura soltanto 75 minuti).
Un film tributo, Snow Leopard, del regista tibetano Pema Tseden, che è deceduto pochi giorni dopo aver completato questo film.

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Making of di Cédric Kahn è una sorta di Effetto Notte. La storia ruota intorno a Simon che sta iniziando le riprese di un film sulla lotta combattuta da un gruppo di lavoratori per mantenere viva la loro fabbrica e il loro lavoro. È una lotta ingrata che li vede occupare i locali e impegnarsi in uno stallo con i loro capi che vogliono trasferirsi. Ma niente va come previsto.
The Caine Mutiny Court-Martial di William Friedkin, che ha girato il film su una sedia a rotelle, è tratto da un lavoro teatrale.
Hit Man di Richard Linklater è la storia di uno psicologo americano che lavora sotto copertura impersonando un killer che si offre di uccidere qualcuno su commissione, per far arrestare i mandanti.
Il fim di chiusura, per Netflix, La Sociedad de la Nieve di J. A. Bayona, che è un survival movie sulla storia dei sopravvissuti alla caduta dell’aereo sulle montagne tra Cile e Argentina.

Tra i documentari Menus Plaisirs Les troisgros di Frederik Wiseman (93 anni) è un viaggio di quattro ore nell’universo dietro le quinte di uno dei più famosi ristoranti stellati francesi. Hollywoodgate di Ibrahim Nash’at (di origine egiziana). Dopo la presa del potere dei talebani è riuscito a farsi accreditare presso il governo che gli ha consentito di andare al seguito del comandante delle forze aeree talebane a patto di filmare solo ciò che gli era consentito. Neo Sora, figlio del maestro, ha filmato questo documentario sul padre al suo ultimo concerto: Ryuichi Sakamoto Opus. Giorgio Verdelli ha realizzato Enzo Jannacci vengo anch’io.

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Ci sono anche due serie televisive. Una di dodici episodi, D’Argent et de Sang di Xavier Giannoli. Una truffa ai danni del fisco francese, il colpo del secolo, ispirato a una storia vera. Dell’altra serie, I Know your soul, saranno proiettati solo due episodi. Un magistrato donna che s’imbatte in una storia di bullismo e suicidio.

ORIZZONTI EXTRA. Il premio viene assegnato dal pubblico e alle proiezioni, saranno presenti gli autori insieme a Chiara Tagliaferri. Tra i film Felicità di Micaela Ramazzotti è la storia di una famiglia storta, di genitori egoisti e manipolatori. Un mostro a due teste che divora ogni speranza di libertà dei propri figli.
Bota Jonë di Luàna Bajrami, attrice di 22 anni kossovara naturalizzata francese, che è tornata nel suo Paese per girare un film ambientato negli anni Novanta, dopo l’indipendenza, su due adolescenti e i tradimenti delle loro speranze.
El Rapto di Daniela Goggi, su un caso famoso in Argentina di un rapimento di un imprenditore dopo il ritorno della democrazia nel 1985 quando gli uomini dei servizi segreti continuavano ad operare protetti dal potere.
L’attore Jack Huston gira un film sulla boxe Day of Fight intriso di citazioni. È la storia di un pugile che decide di tornare a combattere.

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In the Land of the Saints and Sinners di Robert Lorenz (ex collaboratore di Clint Eastwood) è girato in Irlanda al tempo della guerra civile irlandese, film di genere con l’ambizione di una redenzione morale.
Pet Shop Boys opera prima di Olmo Schnabel è la storia di due amici con un caratteri opposti, uno timido trascinato in folli esperienze e l’altro in fuga dalla famiglia.
Stolen di Karan Tejpal è un’opera prima indiana. La storia di bambini rapiti per essere affidati a famiglie agiate che pagano per avere un figlio. Ma poi il film diventa un thriller, con inseguimenti e alta tensione.
L’Homme d’Argile di Anaïs Tellenne è un racconto bizzarro e sensuale con qualche risvolto erotico.


ORIZZONTI CONCORSO. El Paraíso di Enrico Maria Artale, è la storia di un rapporto simbiotico e complesso tra madre e figlio finchè lui non incontra una donna che ne sconvolgerà l’esistenza.
Dietro le montagne di Mohamed Ben Attia è la storia di un padre uscito di prigione e vuole svelare al figlio uno strano potere di cui ritiene di essere dotato.
The Red Suitcase di Fidel Devkota è un film d’esordio che viene dal Nepal, di una giovane regista. Una storia di fantasmi che allude alla guerra civile che ha insaguinato il Paese ma ci sono anche tematiche contemporanee come la migrazione dei nepalesi verso i Paesi del Golfo in cerca di occupazione.
Tatami, di Guy Nattiv, Zar Amir Ebrahimi, ricostruisce una storia vera di una campionessa di judo iraniana che vogliono convincere a ritirarsi dalla gara per non dover competere con un’atleta israeliana.
The Featherweight di Robert Kolodny è un altro film sul pugilato. Una storia ambientata nel 1964. Un ex campione che si è ritirato ma decide di tornare a combattere per riconquistare il titolo.

Invelle di Simone Massi è il suo primo lungometraggio di animazione, è una storia dell’Italia vista dal basso, dal punto di vista di una famiglia di contadini.
Hesitation Wound di Selman Nacar è la storia di un’avvocatessa che deve confrontarsi con un problema etico-professionale che può sconvolgere i destini di molte persone.
Una sterminata domenica di Alain Parroni, opera prima, che racconta una storia di nichilismo e ribellione nella periferia romana.
Dalla Mongolia City of Wind di Lkhagvadulam Purev-Ochir, una giovane regista, è la storia di due adolescenti, l’esplorazione dei sogni, dei desideri e della sessualità di questi due ragazzi. C’è anche il confronto tra modernità e tradizione.
Gasoline Rainbow di due fratelli americani, Bill Ross e Turner Ross, ha un approccio documentaristico nel raccontare la storia di ragazzi che hanno finito la scuola e partono per un viaggio nella vastità dei paesaggi americani.

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En attendant la nuit è un film di vampiri della regista Céline Rouzet. Ma va al di là del genere perchè usa la metafora dei vampiri per raccontare il disagio adolescenziale.
Housekeeping for beginners, di Goran Stolevski. Dita non ha mai avuto intenzione di diventare madre, ma ora le circostanze la costringono a prendersi cura della piccola irrequieta Mia e dell’adolescente ribelle Vanessa. Un film sulla difficoltà di essere gay e zingaro, di essere genitore e sull’idea di famiglia allargata.
Hokage di Shinya Tsukamoto è un film sulle conseguenze della guerra: un soldato traumatizzato, una donna costretta a prostituirsi e un bambino che rappresenta il futuro.
Yurt di Nehir Tuna un adolescente di una famiglia alto-borghese viene mandato in un collegio-dormitorio islamico. S’intrecciano integralismo religioso, pulsioni omosessuali e tensioni politiche.

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Orizzonti cortometraggi con tredici corti. Biennale College presenta tre film prodotti e sviluppati, Venice Immersive 28 progetti in concorso e Venezia Classici 19 titoli restaurati. Venezia Classici documentari sul cinema in concorso sono nove, di cui uno su un documentarista cubano e uno realizzato da Steve Della Casa: Un’altra Italia era possibile, il cinema di Giuseppe De Santis.

Informazioni

Biennale Cinema 2023

Antonella Cecconi

Viaggi-cultura dipendente. Amo raccontare luoghi, persone, arte e culture. Innamorata dell'orizzonte non potrei vivere senza nuove destinazioni, arte, mare e la mia porta per l'altrove: i libri. I regali più graditi: un biglietto per un viaggio o un libro. Segni distintivi: una prenotazione in tasca, un libro nell'altra e un trolley accanto al letto. antonella@nomadeculturale.it

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