Torino, l’aristocratica. Cosa vedere, cosa gustare e dove sostare

Gli highlights della città sabauda
Porta Palatina
A testimoniare che la città sabauda fosse un castrum romano c’è ancora, perfettamente conservata, una delle quattro porte originali del I secolo a.C., Porta Palatina. I confini del castrum furono tracciati dal proconsole Giulio Cesare nel 58 a.C. Per scoprire il perimetro del castrum basta unire con una linea immaginaria le quattro porte che consentivano di varcare le mura: Porta Pretoria (inglobata da Palazzo Madama), la Porta Principalis Sinistra (tra via Santa Teresa e via San Francesco d’Assisi), la Porta Decumana (angolo tra via Garibaldi e via della Consolata; il decumanus maximus – la via principale – corrispondeva all’odierna via Garibaldi) e Porta Palatina.

Questa architettura imponente e stupefacente si apprezza ancor di più da quando l’area circostante è stata riqualificata mettendo in risalto l’antica via romana con al lato i resti del teatro. Dall’antica Roma inizia la scoperta di Torino che sembra aver conservato, nel quadrilatero, l’assettto urbanistico ortogonale e ordinato delle città romane.
Palazzo Reale, Cappella della Sacra Sindone e Galleria Sabauda
La visita a Palazzo Reale, sfarzosa residenza dove i Savoia vissero fino al 1865, serve per immergersi subito nella storia di Torino. Qui è possibile visitare il Palazzo, i Giardini, l’Armeria, la Biblioteca, il Museo di Antichità, la Galleria Sabauda e Palazzo Chiablese. Da non mancare la visita alla Cappella della Sacra Sindone (1666-1683) di Guarino Guarini (famoso matematico e architetto barocco). Il sacro lino, celebre reliquia, era di proprietà dei Savoia dal 1453. Nella Galleria Sabauda i capolavori della collezione dei dipinti dei duchi e dei re sabaudi raccolti a partire dalla fine del Cinquecento.

Al piano terreno la sezione dedicata ai maestri piemontesi del Rinascimento; al primo piano le collezioni italiane e straniere dal Quattrocento al primo Seicento, con importanti maestri quali Beato Angelico, Mantegna, Veronese, Gentileschi, Guido Reni, Rubens e Van Dyck; infine, al secondo piano, le opere dal Seicento all’Ottocento, tra cui le celebri vedute di Torino dipinte da Bernardo Bellotto. Consultare la durata degli itinerari considerando che per la visita completa occorrono sei ore.
Palazzo Madama
A piazza Castello confluiscono quattro importanti arterie: via Po, via Roma, via Pietro Micca e via Garibaldi. Come tutte le vie e piazze principali di Torino anche questa è circondata da portici, preziosi in inverno con il meteo avverso. Al centro della piazza c’è Palazzo Madama. Deve il suo nome alla madama reale, Cristina di Francia, che vi abitò dal 1600 e trasformò il palazzo-castello in una sontuosa reggia barocca. La scenografica facciata e la doppia rampa dello spettacolare scalone d’ingresso sono di Filippo Juvarra.

Dal 1934 il Palazzo ospita le collezioni di arte antica del Museo Civico, con oltre 70.000 opere tra dipinti, sculture, codici miniati, maioliche e porcellane, ori e argenti, arredi e tessuti che illustrano l’arte europea dall’alto medioevo al barocco. Tra i vari tesori conserva lo splendido Ritratto d’uomo di Antonello da Messina. Non ultimo consente, dall’alto, una visione di Torino unica a 360 gradi. Il Giardino Botanico Medievale dietro il palazzo è un’oasi con piante rare e alberi da frutto Oggi è un centro culturale e artistico e ospita interessanti mostre. Per approfondimenti leggi l’articolo dedicato a Palazzo Madama.
Palazzo Carignano

A piazza Castello, alzando gli occhi verso il cielo, si scorge l’avveniristica Torre Littoria (109 m) di Alessandro Melis del 1934. Nonostante il suo nome non evochi bei ricordi svetta austera sullo skyline cittadino. Vicino c’è piazza Carignano con l’omonino palazzo. La cui facciata, ondulata come una pergamena, è di Guarino Guarini (1679-1684). Palazzo Carignano fu la sede della Camera dei Deputati del Parlmento italiano.
Museo Egizio

Anche il solo Museo Egizio vale un viaggio. Non a caso colui che decifrò la scrittura geroglifica, Jean-François Champollion, ha dichiarato: “La strada per Menfi e Tebe passa da Torino”. Il secondo museo egizio al mondo per importanza – dopo quello del Cairo – vanta 40.000 reperti, dal 3900 a.C. al 642 d.C. Dopo la sua trasformazione nel 2015 l’immersione in quattro piani di storia, cultura e arte è un autentico piacere. Un restyling radicale durato sei anni e l’allestimento di Dante Ferretti, triplo Oscar (Aviator, Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street e Hugo Cabret), ne fanno un museo faraonico, anzi da Oscar. Per approfondimenti leggi l’articolo dedicato al Museo Egizio..
MAO – Museo d’Arte Orientale

Torino vanta uno dei musei di arte orientale, con sede nel prestigioso Palazzo Mazzonis, tra i più ricchi e meglio organizzati. Le collezioni del MAO (Museo d’Arte Orientale) sono un corpus eterogeneo di circa 2.300 oggetti provenienti da luoghi geografici e culturali anche molto distanti fra loro. Sono suddivisi in cinque aree culturali: l’Asia Meridionale (dall’Afghanistan al Sudest asiatico) con opere provenienti dal Gandhara (I – V secolo d.C.); l’area cinese; quella del Giappone con armature di samurai di epoca Edo; l’area himalayana e centroasiatica e l’area che si estende dalle regioni centrali dell’Asia al bacino mediterraneo con l’avvento dell’Islam.

La sezione con il maggior numero di reperti è quella dedicata alla Cina, fra cui spiccano alcune straordinarie sculture buddhiste. Alcune di queste non sono mai state mostrate al pubblico e sono esposte in occasione della mostra Buddha10 Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista, fino al 3 settembre 2023.
GAM

La Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea ha una importante collezione di oltre 50.000 opere d’arte tra dipinti, sculture, opere su carta, installazioni, video e fotografie. Le opere coprono un arco di tempo che va dall’Ottocento al contemporaneo con artisti come Pellizza da Volpedo, Medardo Rosso, Amedeo Modigliani, Chagall, Andy Warhol e molti altri. Oltre alle collezioni permanenti la Galleria offre una ricca programmazione: dalle grandi mostre di artisti italiani e internazionali fino alle ricerche contemporanee. Per approfondimenti leggi l’articolo dedicato alla GAM.
CHIESE

Un po’ appartata e senza una vera e propria facciata, la Chiesa di San Lorenzo custodisce la copia della Sacra Sindone, il telo che si narra avvolse il corpo di Gesù dopo la crocefissione. Dopo il trasferimento da Chambéry la Sindone fu ospitata, nel 1578, nella chiesa di Santa Maria ad Praesepe. In seguito alla vittoria della battaglia di San Quintino (1557), nel giorno di San Lorenzo, Emanuele Filiberto commissionò il restauro della chiesa. Nel 1667 i Savoia affidarono al monaco-architetto Guarino Guarini i lavori (durati 13 anni) nella nuova Chiesa di San Lorenzo. Sulla pianta ottagonale si erge con forte slancio verticale la cupola che trascina lo sguardo del visitatore verso l’alto.
Un gioiello segreto: la Cappella dei Mercanti

Un gioiello barocco, appartato, segreto. L’ingresso è su via Garibaldi al n. 25.ma non si accede direttamente dalla strada ma dal portico (orario uffici). La Cappella dei Mercanti, Negozianti e Banchieri. appartiene alla Pia Congregazione (laica) dei Banchieri, Negozianti e Mercanti di Torino che ne cura la conservazione, il restauro e la promozione con visite, concerti di musica classica ed eventi culturali. Fu costuita nel 1663 per aiutare e assistere i bisognosi. Cinque degli undici quadri alle pareti sono del gesuita Andrea Pozzo. Pregevole anche l’organo settecentesco ancora funzionante. Nel locale attiguo alla sacrestia si trova il “Calendario perpetuo” realizzato nel 1832 in cui sono riportati 40.000 dati per 40 secoli.
I Passages, le Gallerie torinesi
Tra le caratteristiche di Torino, oltre gli eleganti portici, ci sono le raffinate Gallerie déco. Queste torinesi, la cui costruzione iniziò nella città sabauda a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, richiamano i passages francesi, noti sin dal XVIII secolo.

Costruita nel terzo decennio del Novecento, come terza grande area commerciale coperta oltre le due già esistenti, la Galleria San Federico con le sue ampie vetrate, le colonne e volte in marmo pregiato è una delle location più fashion di Torino. Al suo interno si trova il leggendario cinema Lux, una delle più antiche sale cinematografiche del capoluogo piemontese. Set scelto da Dario Argento per alcune scene di Profondo Rosso. Alla Galleria San Federico si accede da Via Roma, Via Bertola e Via Santa Teresa

Il nome ufficiale di questo passage è Galleria dell’industria Subalpina, in quanto le spese per la sua costruzione furono sostenute dalla Banca dell’Industria Subalpina. Mentre oggi i torinesi la chiamano più semplicemente Galleria Subalpina. L’edificio, in stile ottocentesco, è uno dei simboli della città. Anche qui non manca all’interno una sala cinematografica: il Cinema Romano. Siccome Torino è anche la capitale del cioccolato e dei gianduiotti nella galleria c’è anche uno dei più antichi caffè della città: Baratti & Milano (1875), fornitore della Casa Reale (da gustare la cioccolata calda). In questa Galleria Dario Argento ha girato alcune scene del film Quattro Mosche di Velluto Grigio.
Fuori porta

A pochi chilometri fuori da Torino La Venaria Reale è un autentico luogo di relax lontano dagli affanni e traffico della città. Questi i numeri per capire subito che la sua visita richiede una giornata di puro svago culturale e bellezza. L’edificio monumentale si sviluppa per 80.000 metri quadrati di superficie, le sue facciate per 35.000 metri quadrati, i suoi affreschi occupano 1.600 metri quadrati di superfici e 60 ettari sono i Giardini recuperati. Per approfondimenti leggi l’articolo dedicato a La Venaria Reale.
Il villaggio Leumann
Appena fuori da Torino, a Collegno, si trova un villaggio costruito (1875 – 1907) per volere di Napoleone Leumann. Era un imprenditore di origine svizzera che qui decise di far vivere i dipendenti del suo Cotonificio. Il villaggio è un esempio di edilizia industriale integrata nel territorio circostante. All’interno del villaggio Leumann c’è una stazione d’epoca (la Torino – Rivoli), la Chiesa di Santa Elisabetta in stile eclettico, la vecchia scuola elementare per i figli degli operai e tanti altri edifici storici in stile déco. All’avvento della crisi gli edifici divennero proprietà del Comune di Collegno e circa 120 alloggi abitativi furono assegnati secondo la normativa delle case popolari. Oggi vi risiedono alcuni operai del Cotonificio e circa un centinaio di famiglie assegnatarie.
Le soste
Era l’antica “Porta di Po” romana, poi divenuta piazza Vittorio Veneto nel 1920. Una piazza scenografica dove fare una piacevole sosta nei molti dehors, affollati soprattutto nel weekend. Collega il ponte Vittorio Emanuele I alla centrale via Po.

Voluta da Maria Cristina di Francia, che aveva nostalgia di Parigi, piazza San Carlo è quella che per grandiosità e l’eleganza dei suoi portici ricorda di più la capitale francese. Le firme dell’alta moda hanno le loro vetrine qui.

I caffè storici, e un po’ snob, di Torino ne fanno rivivere l’atmosfera aristocratica e d’antan. Aperto nel 1907 il Caffè Mulassano era un ritrovo della nobiltà torinese e degli artisti del vicino Teatro Regio. Antichi specchi, tavoli in marmo, cornici in legno e scritte Art Déco ne fanno un locale pieno di fascino dove prendere almeno un caffè o un tramezzino che si racconta sia nato qui.

Tra le bontà da assaggiare a Torino c’è il Bicerin. Una tipica bevanda a base di caffè, cioccolata, crema di latte e qualche segreto… Nell’omonimo bar, che ne conserva gelosamente la ricetta, è buono quanto caro. In alcuni bar del centro con Illy caffè ne fanno delle ottime imitazioni a un costo inferiore di circa 4 euro.

Buoni gli aperitivi e i golosi triangoli e supplì per uno spuntino informale al Trapizzino, con piacevole dehors su Piazza Carlina. Per pasti più generosi si consiglia di gustare i leggendari tajarin con 36 tuorli d’uovo e il vitel tonné nell’omonimo ristorante.

Informazioni
COSA VEDERE
Palazzo Reale
Indirizzo: Piazzetta Reale, 1
Si consiglia di consultare i percorsi consigliati in base al tempo a disposizione (la visita completa è di 6 ore)
Orari Musei Reali: da martedì a domenica 9-19; chiuso lunedì
Biglietto: 15 euro intero
email: mr-to@cultura.gov.it
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica,
Indirizzo: piazza Castello, Torino
ORARI: Lunedì e da mercoledì a domenica: 10.00 – 18.00. Martedì chiuso
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
BIGLIETTI: Intero € 10,00 – Ridotto € 8,00 – Gratuito Abbonamento Musei e Torino+Piemonte card
Mostra + museo: Intero € 16 – Ridotto € 14
Informazioni: palazzomadama@fondazionetorinomusei.it
Telefono: 011 4433501
Prenotazioni: 011 5211788 o via mail a ftm@arteintorino.com
Prevendita: Ticketone.it
Museo Egizio di Torino
Indirizzo: via Accademia delle Scienze, 6
Orari: lunedì 9 – 14 e dal martedì alla domenica 9 – 18:30
Acquisto del biglietto online
Telefono 011 44 06 903
Email: info@museitorino.it
Biglietto intero: 18 euro
MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico, 11, Torino
ORARI: martedì – domenica: 10 – 18. Lunedì chiuso.
La biglietteria chiude un’ora prima. Ultimo ingresso ore 17.
BIGLIETTI: Intero 10 €; ridotto 8 €
GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Indirizzo: Via Magenta, 31, Torino
ORARI: martedì – domenica: 10:00 – 18:00. Lunedì chiuso.
La biglietteria chiude un’ora prima
BIGLIETTI: Intero 10 euro; Ridotto 8 euro
Il biglietto è incluso nella visita al museo
SOCIAL:
Facebook: @torinogam
Instagram: gamtorino
la Reggia di Venaria
piazza della Repubblica 4 – Venaria Reale (Torino)
tel. +39 011 4992300
INFORMAZIONI, PRENOTAZIONI INGRESSI E VISITE GUIDATE
Tel.: +39 011 4992333
prenotazioni@lavenariareale.it
www.lavenaria.it
residenzerealisabaude.com
Come arrivare: La Reggia di Venaria dista circa 10 chilometri dalla città di Torino. Puoi raggiungerla facilmente in auto, in treno, in bus, in aereo o in bici. Oltre ad alcuni autobus è molto comoda, conoscendo gli orari, è la linea Venaria Express, che collega il centro di Torino alla Reggia al costo di un biglietto di autobus ordinario.
Chiusura: Dopo il 12 febbraio la Reggia chiuderà per manutenzione e concomitanti riprese cinematografiche, riaprirà domenica 12 marzo 2023.
DOVE MANGIARE
Le Vitel Etonné
via S. Francesco da Paola 4
Tel +39 011 8124621
Email: info@leviteletonne.com
Ristorante in pieno centro con pastificio, oltre la sala d’entrata, sotto c’è la bella cantina ottocentesca, con volte a botte e mattoni a vista, ospita 300 etichette circa, con una predominanza di rossi piemontesi e tutte le etichette, a rotazione, sono servite anche al calice.Il piatto cult: il tipico e piemontesissimo vitel tonné ma ottimi anche i leggendari Tajarin con 36 tuorli d’uovo. Il migliore ristorante testato. Prezzo medio
Porto di Savona
Cucina piemontese dal 1863
Piazza Vittorio Veneto, 2
Tel. 011 8173500
email: info@portodisavona.com
Locale storico su due piani, in estate dehors sulla piazza. Trattoria di ambiente familiare. Piatti tradizionali ben fatti, pasta fatta in casa. Buono il rapporto qualità/prezzo. Menù degustazione 42 euro. Si consiglia la prenotazoine
Trapizzino Torino e Vineria
Piazza Carlo Emanuele II, 17
Telefono: +3901118755933
Per un aperitivo o spuntino informale. Soffitti alti sette metri con stucchi, affreschi sulla volta e grandi vetrate; i tavoli esterni su Piazza Carlina. Carta dei Vini con oltre 200 etichette: proposte italiane con presenze di Champagne e un’attenzione particolare al Piemonte.
Caffè Mulassano
Indirizzo: Piazza Castello, 15
Tel. 011.547990
Email: info@caffemulassano.com
DOVE DORMIRE
La Savoiarda
Via Della Consolata, 5
Telefono: 3475203040
email: lasavoiarda@gmail.com
Distante 1 km circa dalla stazione Porta Susa e a meno di un km dai principali musei. In un palazzo d’epoca, al IV piano con ascensore. Due stanza con bagno in camera. Stanze pulite, confortevoli, con tutto il necessario, wifi gratuito. La colazione è servita al bar vicino dalle ore 7.00 in poi e comprende cappuccino e brioches. Gestore gentile. Ottimo rapporto qualità/prezzo.