Quando l’acqua fa paura: Night Swim il nuovo horror di Bryce McGuire
Chi non vorrebbe tuffarsi nella piscina di casa per un bel bagno? Ma alla famiglia Waller costerà caro
Per il debutto al cinema il regista Bryce McGuire decide di riprendere un suo cortometraggio omonimo (co-diretto con Rod Blackhurst) del 2014 all’epoca pubblicato sulla piattaforma Youtube.
La pellicola segue le vicende di Ray Waller (interpretato da Wyatt Russel), ex-stella di baseball nella Major League americana. È costretto a ritirarsi per via di una malattia degenerativa. Dopo una vita passata in giro per il mondo, per via della sua carriera sportiva, decide di trasferirsi in una nuova casa con tutta la famiglia: la moglie Evie (Kerry Condon), la figlia adolescente Izzy (Amèlie Hoeferie) e il figlio più piccolo Elliot (Gavin Warren). Decisione presa nel tentativo di trovare stabilità e pace. Scelgono una casa accogliente con una piscina annessa. Questa inizialmente reca dei benefici specialmente alla malattia del protagonista. Ma piano piano viene a galla l’oscuro passato della fonte facendo riemergere forze maligne.
McGuire ci spiega: “La piscina solitamente è il simbolo più iconico del sogno americano. Mi sono allora chiesto quale fosse il sogno dei Waller e la risposta è stata semplice: dal momento che Ray si ammala e deve ripensare alla sua identità, la famiglia non può che desiderare salute, stabilità, unione e felicità. Tutto ciò che la piscina sembra garantire a ognuno di loro anche se in modi diversi. Come il sogno americano in sé, il film pone una sola domanda: di cosa hai bisogno per essere felice e cosa sei disposto a fare per ottenerlo?”.
L’acqua che si trasforma in minaccia non è un concetto nuovo. Infatti troviamo rimandi a grandi classici degli anni Ottanta dal Mostro della laguna nera all’inquietante Cocoon strizzando l’occhio agli horror degli anni duemila (The ring, dark water). Questo ghost-movie aggiunge poco rispetto ai suoi predecessori limitandosi a utilizzare una serie di elementi, dinamiche e riferimenti tipici del genere con intrecci già visti e sentiti. Nella prima parte del film, la migliore, la suspence è fatta di atmosfera e suggestioni. Non vediamo quasi mai sangue e torture. La fotografia, la presenza dell’attrice irlandese Kerry Condon, candidata agli Oscar per la sua interpretazione ne Gli spiriti dell’isola, impreziosisce la pellicola.
Apprezzabile l’inquietudine durante i bagni notturni dove non si vede quasi mai la presenza demoniaca ma incutono nello spettatore una sorta d’agitazione e trepidazione. In proposito il regista ci racconta di essersi ispirato anche a un “mostro sacro” come Lo Squalo. “Vivevo in una casa con piscina e ci andavo spesso di notte da solo. Nonostante fosse di dimensioni abbastanza esigue, rimanevo sempre a galla: ero certo che nel profondo potesse esserci qualcosa di orribile che poteva attaccarmi in qualsiasi momento!”.
Infatti il regista riprende questo tema scoprendo, insieme alla famiglia Waller, la presenza di un mondo demoniaco sott’acqua, dove risiedono le precedenti vittime della vasca. Un inferno scoperto dapprima dai figlio più piccolo della coppia, Elliot e poi, dopo un’iniziale diffidenza, anche dalla sorella.
Nonostante i poco convincenti jump scare che servono per coprire lacune narrative di un film derivativo con poche novità, troviamo una discreta regia, sonoro e fotografia che regala a Night Swim una buona dose di tensione e disagio soprattutto nella prima parte. Mentre nella seconda parte il film scade con pupazzi poco credibili..