Modena cosa vedere, cosa gustare e dove sostare
Regina dei piaceri, bella, elegante, accogliente, virtuosa e golosa
Modena. Dopo gli Etruschi e i Celti fu la volta, a Modena, dei Romani (Mutina, oggi città sepolta) e poi dei barbari. La Cattedrale, opera dell’architetto Lanfranco e dello scultore Wiligelmo, è il simbolo della sua rinascita. Il potere civile si insediò nel Palazzo Comunale e quello militare nel Castello Estense (1291). Estense, perchè dal 1336 fino al 1796 Modena fu sotto il dominio di Ferrara. Oggi è famosa per le fabbriche di auto sportive (Ferrari e Maserati), per i ristoranti stellati e per la produzione di aceto balsamico.
INDICE
Cosa vedere:
Piazza Grande
Duomo e Museo del Duomo
Palazzo Comunale
Dove mangiare
Cosa acquistare
Informazioni
Piazza Grande
Il cuore pulsante di Modena è piazza Grande, su cui affaccia il lato meridionale del Duomo, la torre Ghirlandina e il porticato del Palazzo Comunale con i simboli storici delle istituzioni cittadine. La grande pietra ringadora (pietra che arringa), masso di ammonitico veronese rosso, su un lato testimonia che in questa piazza veniva amministrata la giustizia e venivano eseguite le condanne capitali. Nel Quattrocento veniva usata come “pietra del disonore”, dove veniva punito chi non onorava i debiti, chi bestemmiava etc. Su di essa venivano anche deposti i corpi degli annegati in attesa del riconoscimento degli stessi.
Questa piazza era anche la sede del mercato e del commercio. Nell’abside del Duomo si possono ancora vedere le antiche misure usate per le vendite: la pertica, il mattone, il braccio e il coppo. A garanzia della correttezza delle transazioni esisteva anche l’Ufficio della Buona Stima.
Duomo
Il Duomo di Modena, dalla straordinaria modulazione parietale, è qualcosa di eccezionale, è “calamitoso”, non riesci a staccarne gli occhi. È una summa artistica, architettonica e scultorea, una enciclopedia estetica e delle storie, perché attraverso tanta abbondanza di arte e particolari racconta tanti secoli. Pensavo fosse una delle visite da fare a Modena e invece per tre giorni ne sono rimasta “incollata”. Ho perlustrato l’esterno, l’interno, poi la cripta… una meraviglia! Ogni volta che mi avvicinavo scoprivo altri dettagli. Quindi il consiglio è: dedicategli tempo e visitatelo più volte.
Il vescovo Geminiano (397 †) fu sepolto, secondo le leggi romane, fuori delle mura della città. Il Duomo di Modena è stato poi custode dell’urna con le spoglie di san Geminiano. Matilde di Canossa appoggiò la costruzione della nuova cattedrale (inizio XII secolo) ad opera di Lanfranco architetto e Wiligelmo scultore e in seguito dei Maestri Campionesi.
In facciata, sulla sinistra del portale principale, Wiligelmo ha scolpito e posto una lastra con i due profeti (Enoc ed Elia) che tengono un’iscrizione su cui è scritto: “… nel dì 9 del mese di giugno dell’a. 1099, è fondata questa casa dell’insigne Giminiano”.
Il cantiere durò quasi due secoli. I Maestri Campionesi vi lavorarono fino al XIV secolo. La facciata è divisa in tre zone verticali da due contrafforti ed è attraversata da arcate cieche con all’interno delle trifore. Presenti anche quattro lastre con storie della Genesi di Wiligelmo che sono un vero e proprio racconto.
Il Portale Maggiore, prima dell’intervento dei Maestri Campionesi, era l’unica porta di accesso. Nel lato interno degli stipiti sono scolpiti i dodici Profeti. Sulle superfici esterne degli stipiti è rappresentato un tralcio abitato da animali e uomini. Davanti al portale un protiro sorretto da due leoni stilofori (romani di reimpiego sono del II sec. d.C.). Un rosone di 6 m di diametro è stato aperto dai Maestri Campionesi nel 1200.
L’interno è suddiviso in tre navate. Alla quinta campata troviamo il presbiterio in alto e la cripta nel livello ribassato. Pilastri cruciformi sostengono la struttura. Addossato al secondo pilastro di sinistra sta il pulpito di Enrico da Campione (1322). Un pontile, dei Maestri Campionesi, chiude la zona presbiteriale soprastante e costituisce l’ingresso alla cripta. Il parapetto è costituito da cinque lastre in marmo veronese scolpite e dipinte. È sorretto da colonne alla cui base stanno due telamoni accovacciati e quattro leoni stilofori che hanno tra le zampe delle prede (un cavallo, un drago, un cavaliere disarcionato e un fante).
La cripta, straordinaria, si estende per tutta la lunghezza del Duomo. Sorretta da ventotto colonne con capitelli diversi per aspetto (mostri, animali, foglie di acanto etc.) ed esecutori. Si rimane incantati per la loro fantasia e tecnica esecutiva. Dietro l’altare c’è l’arca di san Geminiano. Nell’abside, a destra, sta il Presepe Porrini (1480 – 1485), la Madonna della pappa, di Guido Mazzoni, con cinque personaggi in terracotta policroma a grandezza naturale. Quelli in primo piano inginocchiati sono i due committenti (Francesco e Polissena Porrini). Il volto, e l’espressione, di quest’ultima è incredibilmente naturalistico e moderno e la raffigurazione, con la fantesca che soffia sulla pappa per il Bambino, è intima e domestica.
Altre opere da ammirare nel Duomo: l’Altare delle Statuine (1440 – 1441), un polittico in terracotta, il coro ligneo dietro l’altare maggiore e la Pala di San Sebastiano di Dosso Dossi (1518 – 1521), dalla grazia raffaellesca, la plasticità michelangiolesca e il cromatismo tizianesco. Splendide le frange dorate del perizoma del santo.
Museo del Duomo
Sul fianco sud stanno la Porta dei Principi, dove sull’architrave sono raffigurati gli episodi della vita (tra cui l’esorcismo) del viaggiatore San Giminiano e la Porta Regia (1209 – 1231) in marmo rosa di Verona con profonda strombatura decorata dalle cordonature variamente disegnate. Il Duomo è rivestito per intero di marmo e questo gli conferisce l’aspetto di un prezioso scrigno eburneo, dove sono custodite le spoglie del santo.
Sul lato settentrionale, nei pressi della Torre della Ghirlandina, sta la Porta della Pescheria. All’interno dei suoi stipiti sono raffigurati i lavori dei Mesi e sull’archivolto i cavalieri del ciclo arturiano.
Da non perdere il Museo del Duomo che conserva le metope e alcune sculture originali.
Palazzo Comunale
Al centro del Palazzo si erge la Torre dell’Orologio (XV – XVI secolo). Sono visitabili alcune sale del primo piano. In una piccola sala, il Camerino del Confirmati, si trova la famosa Secchia rapita, contesa tra modenesi e bolognesi. Nella Sala del Fuoco, dal grande camino, sono da ammirare i dipinti cinquecenteschi di Nicolò dell’Abate.
Alle porte di Modena c’è la Casa Museo Luciano Pavarotti, residenza degli ultimi anni del maestro. Interessante architettura contemporanea è il Museo Enzo Ferrari e, a pochi chilometri, il Museo Ferrari di Maranello, visitato da appassionati di tutto il mondo.
Dove mangiare
In città sono presenti diversi ristoranti blasonati con chef stellati (e relativi costi). Ma, vicino al mercato, c’è un posto del cuore: la Trattoria Aldina. Se non la conosci è difficile da individuare perché non è al piano strada ma al primo piano di un caseggiato (l’insegna è su una finestra). Non si prenota e l’attesa fa parte del percorso di iniziazione alla cucina tradizionale del posto. Si gode il pasto in una grande sala da pranzo di un appartamento.
Questa atmosfera familiare, mangi come a casa, è davvero speciale e poi non si è mai soli. Perché se non sei in compagnia al tuo tavolo siederà un altro commensale con cui condividere quattro chiacchiere e bontà. Un locale informale dove essere accolti con simpatia e cordialità, e soprattutto dove mangiare bene con un menù della tradizione a costi contenuti e onesti.
Non si può andar via da Modena senza aver gustato le tigelle. Se ne trovano di tutti i gusti al Tigellino. Bonus per i tavoli all’aperto dove all’ora di pranzo si è baciati dal sole.
Una location spettacolare, davanti al Duomo, e con un’ottima offerta di prodotti di qualità è il Caffè Concerto. Un accogliente, oltre che storico, Caffè dove gustare salati e dolci, cocktail e aperitivi, tavoli all’aperto e all’interno in sale dai mattoni rossi e alte volte.
Cosa acquistare
Modena è la patria di buongustai, oltre al lambrusco, al prosciutto modenese è interessante conoscere e degustare il suo famoso e pregiato Aceto Balsamico Tradizionale. Non a caso Modena è stata scelta come sede della prestigiosa manifestazione internazionale Champagne Experience.
La Bottega del Tortellante è il locale dedicato alla vendita dei tortellini realizzati a mano dai ragazzi autistici nel laboratorio di fronte, ma anche di panini, focacce, pizze della Bakery dell’Osteria Francescana e altri prodotti tipici della tradizione emiliana come prosciutto, mortadella e Parmigiano Reggiano.
Il pastificio, il Tortellante, è un laboratorio terapeutico-riabilitativo che impegna 27 ragazzi con disturbo dello spettro autistico che producono pasta fresca fatta a mano. Il progetto virtuoso, sostenuto anche da Massimo Bottura e da Lara Gilmore, ha l’obiettivo di sostenere la ricerca dell’autonomia lavorativa delle persone con Disturbo dello Spettro autistico (Asd).
Informazioni
Cosa vedere
Duomo
Indirizzo: Corso Duomo, 41121 Modena MO
Telefono: 059 216078
Orari: Durante le celebrazioni non sono consentite le visite. Le visite a scopo turistico sono consentite nei seguenti orari: Domeniche e festivi: ore 13.30-16.30; nei mesi di luglio e agosto ore 12.30-16.30
Feriali (escluso il lunedì): ore 10.30-12.00, 12.30-17.00; nei mesi di luglio e agosto ore 10.30-17.00
Lunedì (non festivo): 10.30-12.00, 15.30-17.00; nei mesi di luglio e agosto ore 10.30-12.30, 15.30-17.00
Ingresso gratuito. Audioguide a 4 euro (6 euro la coppia) presso: IAT (Piazza Grande, 14)
Museo del Duomo
Orari dal martedì alla domenica: 9:30 – 12:30 e 15:30 – 18:30
Info: 059 4396969
Palazzo Comunale
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 con ingressi contingentati e prenotazione obbligatoria.
Sabato non festivo: Aperto dalle 13.00 alle 15.00 con ingressi contingentati e prenotazione obbligatoria.
Domenica e festivi: le sale storiche sono visitabili alle ore 15.15, 16.00, 16.45, 17.30, 18.15 con prenotazione obbligatoria. Di domenica l’accesso ha un costo di 2 euro a persona.
L’ingresso è gratuito ed è possibile rimanere all’interno delle sale per 30 minuti.
Telefono: 0592032660
Email: info@visitmodena.it
Dove mangiare
Trattoria Aldina
Via Albinelli 40 – 41123 Modena
Tel.: 059 236106
Orari: PRANZO 12:00-14:30 DA LUNEDI A SABATO NON SI PRENOTA
DOMENICA CHIUSO
Tigellino
Indirizzo: largo san Giorgio 95, Modena, Italy
Telefono: 059 710 5441
Email: tigellino.modena@gmail.com
Caffè Concerto
Vista sul Duomo, un salotto in piazza Grande, gentilezza e qualità
Piazza Grande 26
tel. 059 8300 508
Cosa acquistare
Il Tortellante e la Bottega del Tortellante
Qualità e comunità. La Bottega accoglie anche lo Sportello Autismo, punto di ascolto e sostegno aperto a tutta la cittadinanza per ottenere informazioni, supporto e consulenza, contribuendo così a una maggiore sensibilizzazione e comprensione dell’autismo nella comunità.
Ciao, grazie per questo articolo. Quest’anno ci andrò sicuramente! 🙂
Grazie a te Eleonora per l’apprezzamento e commento. Ti auguro una bella esperienza modenese e buon viaggio sempre ;)