Venezia 81. La testimone – Shahed, da oggi al cinema

Venezia 81. La testimone – Shahed, da oggi al cinema

Il film, premiato dagli spettatori nella sezione Orizzonti Extra alla Biennale Cinema, invita le donne a continuare a ballare

Un film che è una summa delle coraggiose lotte contro l’oppressione femminile in Iran, ma anche in molti Paesi del mondo. Dopo aver vinto il Premio degli Spettatori nella sezione Orizzonti Extra all’81 esima edizione della Biennale Cinema di Venezia, La testimone – Shahed di Nader Saeivar, arriva nelle sale italiane da oggi. Il film, presentato a Venezia, è stato proiettato in anteprima, il 28 ottobre, alla Casa Internazionale delle Donne a Roma.

La Testimone

Tarlan è una insegnante in pensione molto impegnata nelle organizzazioni sindacali, nella lotta contro l’oppressione e la discriminazione di genere. Zara, insegnante di danza che non indossa il velo, scompare improvvisamente. È la figlia adottiva di Tarlan e quest’ultima sospetta l marito di Zara, Solat, un importante uomo d’affari. Nonostante Tarlan abbia visto un corpo immobile nella camera da letto di Solat, la polizia si rifiuta di indagare e di acquisire la sua testimonianza. Tarlan deve decidere se cedere alle pressioni politiche o mettere a rischio la propria vita e quella dei suoi cari per cercare giustizia da sola, come ha sempre fatto.

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Nader Saeivar, già vincitore del Festival di Cannes per Tre volti, ha scritto il film in collaborazione con Jafar Panahi, (regista Orso d’Oro per Taxi Teheran e Leone d’Oro per Il cerchio), che ne ha curato anche il montaggio.
Il lungometraggio offre una profonda riflessione su quanto sia importante continuare lottare sempre contro le ingiustizie.

La Testimone

Maryam Bobani, interpreta magistralmente la coraggiosa insegnante anziana che sfida apertamente il potere denunciando la morte della figlia adottiva per mano del marito violento. Incarna in tal modo la lotta delle donne iraniane per la libertà, indipendenza e autonomia. Ma l’Iran, dove è ambientato il film, non è l’unico Paese, ma uno dei tanti dove le donne sono discriminate e non godono di pari diritti degli uomini. La lotta delle donne iraniane è solo il simbolo delle ingiustizie, e spesso della violenza patite dalle donne alle quali, in nome di una civiltà, si dovrebbe porre fine nel Terzo Millennio.

La Testimone

Quante sono nel mondo le autocrazie mascherate da democrazie? Ma soprattutto quanti Paesi possono vantare una società civile dove i diritti sono gli stessi per tutti gli esseri umani, uomini e donne? La vicenda del film, iraniana, è meno lontana di quanto crediamo, basta pensare al numero dei femminicidi in Italia. La testimone – Shahed mostra il modo subdolo e omertoso in cui opera il potere e come le persone debbano obbedire a queste politiche anche a rischio della propria dignità.

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Nader Saeivar ha commentato: «Questa storia mostra che spesso, sotto un regime repressivo, coloro che si sforzano di mantenere dignità e umanità vengono cancellati e la verità deve essere distrutta». Il regista è nato nel 1974 a Tabriz, in Iran. Ha conseguito, nel 1992, il Master presso l’Università di Teheran, e ha realizzato diversi cortometraggi. Nel 2018 ha partecipato alla scrittura di Tre volti di Jafar Panahi. In competizione per la Palma d’oro al Festival di Cannes, il film ha ottenuto il premio per la migliore sceneggiatura. Nader è docente di cinema presso vari istituti e università.
Il regista sottolinea la forza, la sensibilità, il coraggio e la solidarietà delle donne. Allo stesso tempo evidenzia come i personaggi maschili (che esercitano il potere nelle società patriarcali) sono diversamente meschini, vili, mediocri e violenti. In ogni modo, con forza e violenza, cercano di mantenere la loro supremazia (anche economica) limitando la libertà delle donne.

La Testimone

Per Una Nessuna Centomila: «“La testimone – Shahed” racconta la condizione strutturale di ingiustizia e violenza istituzionale in cui vivono, ancora oggi, le donne iraniane. Questa motivazione, da sola, basterebbe alla Fondazione Una Nessuna Centomila per concedere il proprio patrocinio al film. Ma in realtà, questo film fa molto di più. Ci porta all’interno delle miserie maschili, delle loro incapacità di accettare la libertà delle donne. Dal marito innamorato di una ballerina, alla quale chiede di smettere di danzare per la vergogna del giudizio degli altri uomini “d’affari” di cui ora fa parte; al figlio fannullone e bugiardo, incapace di comprendere l’onestà della madre. Dal proprietario di casa che, pur di avere una badante per la sua vecchiaia, è disposto a rinunciare all’affitto, ma non a risolvere il problema dei topi che infestano il palazzo; all’ex alunno che non ha il coraggio di rivelarsi alla sua anziana insegnante. In questo quadro desolante, le donne parlano, fanno politica e si sostengono di fronte alla brutalità del potere. Molte muoiono, come vediamo nella dolorosa carrellata finale, ma altre continuano a ballare, per se stesse e per tutte noi».

La testimone – Shahed – Voto 8,5 (max 10)

Informazioni

La Biennale Cinema 2024

No.Mad Entertainment

Antonella Cecconi

Viaggi-cultura dipendente. Amo raccontare luoghi, persone, arte e culture. Innamorata dell'orizzonte non potrei vivere senza nuove destinazioni, arte, mare e la mia porta per l'altrove: i libri. I regali più graditi: un biglietto per un viaggio o un libro. Segni distintivi: una prenotazione in tasca, un libro nell'altra e un trolley accanto al letto. antonella@nomadeculturale.it

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