Festival Internazionale del Giornalismo, a Perugia il mondo dell’informazione

Festival Internazionale del Giornalismo, a Perugia il mondo dell’informazione

Per parlare di libertà d’informazione, conflitti, arte, social, mobile journalism e molto altro

INDICE:
LIBERTÀ DI STAMPA
ISRAELE-PALESTINA: La storia della resa dei conti
L’ARTE IN PRIMA LINEA: conversazione con l’artista e scrittrice Molly Crabapple
LOTTA ALLA CRISI CLIMATICA: disobbedienza civile, ultima via?
TIKTOK E INFORMAZIONE: come gli editori possono usare questo social media?
WORKSHOP: Sunrise Film Walk e Grandi storie raccontate da piccoli schermi: masterclass di mobile journalism

A Perugia per cinque giorni la lingua ufficiale è stata l’inglese con con la traduzione automatica basata sull’intelligenza artificiale (AI-genereted real-time translation) sul cellulare. Efficace ma non sempre precisa, così alcuni hanno sentito parlare di “pantaloncini” al posto di shorts (cortometraggi). Questo è il personale resoconto di del 20 e 21 aprile del Festival Internazionale del Giornalismo, soltanto due giorni perchè in città c’era da tempo il tutto esaurito. Mancavo da qualche anno e con piacere ho constatato come il Festival sia cresciuto fino a invadere la città, con ingressi liberi e gratuiti fino a esaurimento posti. In molti eventi, in prestigiose location, c’era la fila fuori per entrare. Un’occasione per ascoltare voci dal mondo, quelle che spesso qui non arrivano, parlare di informazione libera e, purtroppo, su come i giornalisti che fanno inchieste possono difendersi dagli attacchi.

Matthew Caruana Galizia, Caoilfhionn, Jodie Ginsberg
Matthew Caruana Galizia, Caoilfhionn, Jodie Ginsberg

LIBERTÀ DI STAMPA

Tra gli interventi più seguiti: Quando la legge diventa un’arma contro il giornalismo. Non so quante persone immaginano quanto e come i giornalisti vengono attaccati dalla “macchina del fango” quale ritorsione alle loro inchieste. Alcuni hanno sacrificato la propria vita per il loro lavoro. Matthew Caruana Galizia (cofondatore della Fondazione che porta il nome della madre, Daphne Caruana Galizia, giornalista e blogger maltese che ha lottato contro la corruzione a Malta ed è stata uccisa in un attentato nel 2017), ha raccontato come la madre è stata attaccata. In collegamento da Manila anche Maria Ressa (CEO e direttrice Rappler) ha racontato gli attacchi ricevuti sui social, alla propria reputazione, la prima citazione in giudizio nel 2018, poi i mandati di arresto e come il governo ha provato a farli chiudere.

Festival internazionale del Giornalismo
Maria Ressa

Cosa che diventa facile quando un’azienda deve sopportare costi enormi, un milione in spese legali, per difendersi da accuse di frodi fiscali, diffamazione o altro. Negli ultimi sei anni Maria Ressa è stata costretta a occupare l’80% del suo tempo, invece che nel suo lavoro, in vicende legali. L’avvocata Caoilfhionn Gallagher ha spiegato come un giornalista viene attaccato su più fronti, usano la legge come una guerra di logoramento. Daphne era stata attaccata online, in strada e nella sua casa, dieci giorni prima della sua morte ha descritto i pericoli in cui si trovava. Nel 2017 a Malta c’era la cultura dell’impunità, la stessa che è diffusa nel mondo e che agisce contro i giornalisti in nome della “sicurezza nazionale”.

Sara Giudice e Vera Politkovskaja
Sara Giudice e Vera Politkovskaja

Al momento della sua morte Daphne Galizia aveva 46 cause. Vengono usate le leggi per screditare i giornalisti che fanno inchieste. Si perde il consenso dei lettori quando si è screditati come truffatori o evasori fiscali. Jodie Ginsberg (presidente del Committee to Protect Journalists) ha evidenziato come per la denuncia per diffamazione le redazioni hanno avvocati per difendere il giornalista ma quando si tratta di accuse di frodi fiscali, riciclaggio di denaro il giornalista deve difendersi personalmente e ciò richiede molte competenze e denaro. Occorre finanziare la difesa legale.
Il tema è stato approfondito anche in un altro evento: Le intimidazioni legali che minacciano la libertà dei media. Ci sono 363 giornalisti in carcere nel mondo. Spesso le minacce legali sono la premessa di altre più gravi. Sempre Jodie Ginsberg ha evidenziato l’importanza di applicare sanzioni contro chi avanza cause temerarie e usa la legge per colpire i giornalisti.

Paola Caridi, Francesca Albanese, Meron Rapaport, Alba Nabulsi
Paola Caridi, Francesca Albanese, Meron Rapaport, Alba Nabulsi

Presenti al Festival anche Vera Politkovskaja (in collegamento) e Sara Giudice, autrici del libro Una madre. La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja. Vera, giornalista e autrice televisiva figlia di Anna Politkovskaja (la giornalista russa uccisa 17 anni fa), ha raccontato come gli esuli russi sono criticati, in Occidente, perchè non si sono opposti al loro governo in patria. Ci sono molte leggi contro la libertà. Dall’inizio della guerra in Ucraina sono state emanate 33 leggi: contro le fake news, per vilipendio contro le forze armate etc. Secondo Vera se oggi la madre fosse viva sarebbe in carcere.

ISRAELE-PALESTINA: LA STORIA DELLA RESA DEI CONTI

I protagonisti di questo incontro hanno colmato un silenzio inaccettabile sul conflitto in Medio Oriente. Meron Rapoport (cofondatore di A Land for All, che chiede la creazione di due stati indipendenti con confini aperti, traduttore di Pier Paolo Pasolini, Primo Levi, Natalia Ginzburg e altri scrittori italiani) ha raccontato come gli israeliani stanno protestando da 15 sabati. Circa mezzo milione in strada in più di 50 località, contro la riforma del governo di estrema destra. Il popolo non vuole la riforma e chiede uguaglianza e democrazia: “democrazia o ribellione”. Ma non può definirsi democratico un Paese dove sono occupati i territori di quattro milioni di palestinesi.

Marisa Mazria Katz e Molly Crabapple
Marisa Mazria Katz e Molly Crabapple

La destra ha vinto le elezioni a novembre 2022 a seguito delle ribellioni palestinesi del 2021. Ma la Corte Suprema israeliana non accetterà l’apartheid e per questo si tenta di eliminarla, e ciò è avvertito dalla popolazione laica israeliana come una minaccia.

Alba Nabulsi (giornalista italo-palestinese, project manager e consulente in gestione delle diversità, di genere e politiche di sviluppo locale, fondatrice del collettivo Zaituna che si occupa di creare consapevolezza attorno alla Palestina attraverso cultura, musica, arte e gastronomia) ha spiegato che i palestinesi non scendono in piazza con gli ebrei in quanto questi ultimi, nelle loro contestazioni, non fanno alcun riferimento alle violazioni dei diritti dei palestinesi, anche con passaporto israeliano. I media non si occupano abbastanza di questa violazione dei diritti di una popolazione e quando lo fanno la modalità è colonialista. Quindi in palestinesi non lottano per una democrazia da cui sono stati esclusi. A febbraio i coloni hanno dato fuoco a un villaggio palestinese. Dall’inizio dell’anno sono morti, vittime degli scontri, 15 bambini palestinesi.

Festival Internazionale del Giornalistmo, Marisa Mazria Katz e Molly Crabapple
Marisa Mazria Katz e Molly Crabapple

Francesca Albanese (avvocata, ricercatrice affiliata presso la Georgetown University, accademica internazionale, specializzata nei diritti umani e in questioni relative ai rifugiati nel mondo arabo. Nel 2022 è stata nominata relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati) ha raccontato come nella striscia di Gaza, territorio palestinese, Israele domina militarmente da 50 anni. Un diritto calpestato che è silenziato. La colonizzazione di Israele dura da 56 anni (dal 1967). Nelle colonie vigono leggi diverse per gli ebrei e per i palestinesi. La comunità internazionale dovrebbe chiedere l’applicazione del diritto internazionale per porre fine a un’occupazione illegale. Contro Francesca Albanese si è scatenata una campagna mediatica denigratoria ed è stata chiesta la sua destituzione.

Paola Caridi (fondatrice e presidente dell’associazione di giornalisti indipendenti Lettera22, curatrice della sezione del programma del Salone del Libro dedicata alle Anime Arabe, alle culture e alle avanguardie della regione araba e delle sue diaspore, docente a contratto all’Università di Palermo per il corso di Storia delle Relazioni Internazionali, ultimo libro pubblicato: Gerusalemme. La storia dell’altro, 2019) ha evidenziato come Gerusalemme sia indicato come sinonimo dello stato di Israele.

L’ARTE IN PRIMA LINEA: conversazione con l’artista e scrittrice Molly Crabapple

Molly Crabapple
Molly Crabapple

Ma l’arte può cambiare il mondo? O intervenire nella realtà? Molly Crabapple, artista, giornalista e scrittrice che vive a New York, l’ha raccontato al Festival. Il disegno è come lei vede il mondo. Ha iniziato a disegnare nei club, e per Occupy Wall Street. Molly ha visitato Guantanamo, dove non è permesso fotografare, con un normale tour in autobus, disegnando ciò che ha visto. Ha riportato nei suoi disegni la protesta dei tassisti a New York contro i loro debiti e i molti suicidi tra loro. La sua intenzione era quella di rendere visibile la classe operaia di New York. Molly intende difendere i valori umani contro quelli aziendali. In realtà le illustrazioni possono aggirare la censura applicata alle fotografie.

LOTTA ALLA CRISI CLIMATICA: disobbedienza civile, ultima via?

Ester Barel, Gianluca Esposito, Simone Ficicchia
Ester Barel, Gianluca Esposito, Simone Ficicchia

Ester Barel (portavoce nazionale di Friday For Future Italia), Gianluca Esposito (un attivista che dal 2018 fa parte di Extinction Rebellion ) e Simone Ficicchia (attivista di Ultima Generazione e nei confronti del quale è stata chiesta la sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, rigettata dal tribunale di Milano) hanno spiegato la necessità della loro ribellione pacifica – come bloccare le strade con i loro corpi o l’imbrattamento dei monumenti con vernice lavabile – per evitare che il pianeta collassi. La disobbedienza civile e le azioni non violente sono diventate sempre più le forme di lotta, per chiedere soluzioni all’emergenza climatica, messe in atto dai collettivi come Ultima Generazione o Extinction Rebellion. Del resto alle giovani generazioni, di cui non sono stati ascoltati gli appelli, che altre forme di lotta pacifica sono rimaste?

Festival Internazionale del Giornalismo, TikTok e informazione: come gli editori possono usare questo social media?
TikTok e informazione: come gli editori possono usare questo social media?

TIKTOK E INFORMAZIONE: come gli editori possono usare questo social media?

Dave Jorgenson (The Washington Post), Erika Marzano (Deutsche Welle), Nik Newman (Reuters Institute for the Study of Journalism) e Sophia Smith Galer (pluri-premiata giornalista, autrice su TikTok con centinaia di milioni di visualizzazioni) hanno spiegato come è possibile lanciare una informazione su TikTok che poi può essere approfondita su un articolo. TikTok è usato soprattutto da un pubblico dai 18 ai 24 anni. I video verticali stanno cambiando anche gli altri social.

Festival Internazionale del Giornalismo
Palazzo Cesaroni, sala Brugnoli

WORKSHOP: Sunrise Film Walk e Grandi storie raccontate da piccoli schermi: masterclass di mobile journalism

E per non farci mancare nulla: sveglia alle 5 di mattina per essere presente alle 6 (40 minuti prima dell’alba) all’Hotel Brufani al workshop, Sunrise Film Walk, di Robb Montgomery (mobile-journalist americano che vive a Berlino). Dopo un breve briefing il gruppo (massimo 20 fortunati partecipanti selezionati da Robb) sono stati sguinzagliati nel sonnolento centro storico di Perugia per cimentarsi a creare una video-storia con il solo smartphone.

Robb Montgomery

Dopo le riprese tutti in un bar per un caffè e per ricevere commenti, consigli per la modifica del video e su come montarlo. Nella masterclass di Robb nel pomeriggio è stato interessante vedere come si può creare un video, un documentario di circa un minuto usando soltanto il cellulare.
Arrivederci al Festival Internazionale del Giornalismo del 2024 (17 – 21 aprile).

Informazioni

Festival del Giornalismo Internazionale
https://www.festivaldelgiornalismo.com/
Perugia, 19 – 23 aprile 2023
#ijf23

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