“COLÒNI” l’autodramma della gente di Monticchiello

Il Teatro Povero di Monticchiello continua a dialogare con il passato, il presente e il futuro

Ogni anno la gente di Monticchiello, gioiello della Val d’Orcia, mette in scena un “autodramma“, così chiamato perchè gli abitanti del borgo sono sia attori che autori. Ogni estate (tra la fine di luglio e agosto) il Teatro Povero di Monticchiello porta in piazza un brano della sua storia, del suo presente e prova a immaginare il futuro. Questo microcosmo, un piccolo borgo di pochi abitanti, ogni anno rappresenta il macrocosmo di un pianeta che oscilla tra speranze e disillusioni, tra una natura sofferente, specie in estinzione e sovrapproduzione, tra zone desertificate con popolazioni ridotte alla fame e una parte del globo malata di consumismo con un eccesso di prodotti spesso inutili.

Ogni anno il Teatro Povero di Monticchiello mette in scena e in piazza il suo autodramma e ogni anno stupisce per il modo nuovo di rappresentare temi e problemi che riguardano tutti noi. Un autodramma che coinvolge e arriva a tutti, inizia con le storie del piccolo borgo e fa il giro del pianeta. Un racconto mai banale che affonda nelle proprie radici per narrare il presente e interrogarci sul futuro. Un’apparente semplicità che stimola riflessioni, emoziona e diverte il pubblico con la sua ironia.

Lo spettacolo prende le mosse dal ricordo della sua prima rappresentazione importante, la sera del 20 luglio 1969. Nelle stesse ore tre astronauti raggiungevano per la prima volta la luna. L’allunaggio fu occasione di una sferzata di entusiasmo per i Paesi occidentali, protesi verso sviluppo e progresso. Le stesse speranze e ottimismo che provava la compagnia teatrale che portava in scena, e in piazza, la gloriosa battaglia partigiana del borgo del 6 aprile 1944.

Sul palco mentre gli attori riflettono sulla rappresentazione di un passato glorioso – la Resistenza che avrebbe dovuto traghettare il popolo verso la democrazia e il benessere – mentre su uno schermo circolare scorrono le immagini dell’arrivo sulla luna dei tre astronauti americani. Ma l’ottimismo legato al progresso, scientifico e tecnologico, si è trasformato negli anni in capitalismo, sovrapproduzione, eccesso di beni, sfruttamento di uomini e risorse. Un consumismo che ha depauperato il pianeta. La natura e il clima ci stanno inviando preoccupanti segni di allarme. Se non si affrontano e risolvono i problemi relativi forse anche noi saremo, come milioni di emigranti e generazioni di mezzadri, costretti a partire, a lasciare la nostra terra. Gli astronauti, colòni di ieri, potremmo essere noi, colòni di domani.

Così l’autodramma compie un salto nel futuro. Cosa porteremmo con noi se fossimo costretti ad andare via? Cosa è davvero necessario o indispensabile? Quanti beni superflui abbiamo accumulato e di cui pensiamo di non poter fare a meno? Da qui emergono le differenze generazionali, ma le radici della comunità di un borgo sono forti e il legame con la terra è indissolubile. Colòni, ieri come oggi, necessariamente in marcia.
Da esperimento antropologico degli anni Sessanta, per salvare il borgo dallo spopolamento delle campagne, il Teatro Povero di Monticchiello rinnova ogni estate il suo appuntamento con un pubblico sempre più ampio e internazionale, diventando uno spazio di riflessione e intelligente ironia. Ammirevole la resilienza di questa comunità che continua a portare avanti un messaggio civile e politico, nell’accezione più nobile del termine.
Video di Marco De Felicis
Informazioni
Tutte le sere fino a lunedì 14 agosto
ore 21:30 piazza della Commenda, Monticchiello
Prenotazioni online: www.teatropovero.it
Tel. e fax: (+39) 0578 75 51 18 (prenotazioni telefoniche)
Email: info@teatropovero.it
Dove mangiare
A pranzo e a cena (fino alla cena del 28 agosto) è possibile gustare i piatti tipici della Val d’Orcia alla Taverna del Bronzone, gestita dal Teatro Povero di Monticchiello, accanto alla piazza dello spettacolo. Senza prenotazione.