RoFF19. Anora, una Pretty Woman versione noir
Palma d’Oro al Festival di Cannes 2024, presentato alla Festa del Cinema di Roma, ora nelle sale
Anora, detta Ani (Mikey Madison), è una sex-worker in uno strip club di New York. Affabile con i clienti, esperta in lap dance spesso li conduce nei privé quando richiedono servizi extra a pagamento. Il film si apre con una carrellata di glutei in primo piano di ragazze che si strusciano su i viscidi avventori. Uno di loro che chiede a una ragazza: “I tuoi sanno che fai questo lavoro?”. E lei risponde a tono: “La tua famiglia sa che sei qui?”. Va subito giù duro Sean Baker (regista, sceneggiatore e montatore), il suo film è un j’accuse degli eccessi a cui conducono i troppi soldi, soprattutto se non guadagnati con un lavoro onesto. L’oscenità è nell’arroganza dei soldi, di chi crede di potersi permettere ogni cosa.
Nel locale un giorno arriva un cliente che richiede una ragazza che parla russo. Lui è Vanja (Mark Eidelstein), figlio viziato di un oligarca che, oltre a giocare con i videogame, s’invaghisce di lei e le propone di diventare la sua fidanzata per una settimana, in cambio di una bella somma. Arriva al punto di chiederle di sposarlo a Las Vegas. Fin qui già visto in Pretty Woman. I due, dediti a ogni e costoso eccesso, consumano alcol, droghe e la loro vita.
Anora decide di lasciare lo strip club e dice a un’amica che vorrebbe andare in luna di miele a Disneyland, il suo sogno di bambina. La sua ingenuità e la voglia di credere nel sogno a tutti i costi le fa ignorare il monito dell’invidiosa, ma realistica, rivale nello strip club: “vi do due settimane al massimo”.
È evidente che per Ivan, figlio di un ricchissimo oligarca russo, lei è un capriccio, un gioco come i suoi videogame. Né ci sono margini di scelta rispetto alla famiglia di lui che detiene potere e soldi. Lei è abbagliata dal lusso, dai soldi, dall’anello di quattro carati, dalle pellicce di zibello russo. Il suo sogno di Cenerentola sexy sembra si sia avverato.
Ma i gorilla a protezione del ragazzo riferiscono ai genitori quanto sta accadendo e così scende in campo la mamma del ragazzo. Dopo che la squadra di gorilla cercano di bloccarlo, e farlo divorziare intervengono i genitori che arrivano direttamente dalla Russia con un jet privato. Il passaggio dalla storia pseudo-romantica si passa presto alla black comedy.
Sean Baker, dopo la trilogia sulla periferia americana (Tangerine, The Florida Project, The Red Rocket), punta i riflettori sulla futilità del sogno americano basata sui soldi. Mikey Madison è perfetta nella parte e così Mark Eidelstein.
Anora passa velocemente dallo strip club al jet privato e questa escalation è troppo inverosimile per finire bene. Quello che forse è l’aspetto meno positivo del film è il montaggio, dello stesso Sean Baker, che con qualche taglio in più, senza nulla togliere alla storia, avrebbe reso il film meno lungo e in alcuni passaggi ripetitivo. Non ultimo lo stereotipo dei russi ricchi e cattivi risulta un po’ banale, vizi abitano dovunque girano tanti soldi e questi non hanno confini geografici.